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S.A. 9 gennaio 2023
Molière al Teatro civico ad Alghero
Domenica 15 gennaio alle 21, tra parole e note, monologhi e dialoghi, indimenticabili melodie e danze seducenti al Teatro Civico di Alghero, la storia di Caterina e Maddalena, interpretate da Benedicta Boccoli e Lorenza Mario
Molière al Teatro civico ad Alghero

ALGHERO - Tra verità e finzione, in un gioco di specchi fra vita e arte, Benedicta Boccoli e Lorenza Mario interpretano le “Preziose Ridicole” della celebre commedia di Molière, nella mise en scène firmata dall'attore e regista algherese Stefano Artissunch (che veste i panni del presentatore): la pièce ambientata nell'Italia degli Anni Quaranta, dove Caterina e Maddalena sono due stelle del varietà, ammirate e applaudite protagoniste di uno spettacolo in stile “Café Chantant”, debutta in prima regionale mercoledì 11 gennaio alle 21 al Teatro Comunale “Akinu Congia” di Sanluri, per approdare giovedì 12 gennaio alle 21 al Cine/Teatro “Olbia” di Olbia, venerdì 13 gennaio alle 21 al Padiglione Tamuli alle ex Caserme Mura di Macomer, sabato 14 gennaio alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania e infine domenica 15 gennaio alle 21 al Teatro Civico di Alghero sotto le insegne della Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.

Focus sulle storie personali e sulla difficile carriera delle due moderne“eroine”, che cercano di affermarsi grazie al loro talento e alla loro bravura, oltre allo charme e all'innegabile bellezza, conquistando le luci della ribalta e l'affetto del pubblico: i loro “numeri” sono apprezzati perché divertenti e coinvolgenti, ma la competizione è durissima, gli spettatori e gli impresari si dimostrano spesso volubili, mentre si afferma sempre più il linguaggio del cinema, la decima musa, la nuova arte del Novecento. Nel trasportare la fortunata farsa del grande commediografo francese nella temperie culturale, politica e sociale di Roma, sullo sfondo della seconda guerra mondiale, Stefano Artissunch si avvale di un meccanismo metateatrale, mettendo a confronto le ambizioni di due giovani provinciali, attratte dall'eleganza e dai fasti del bel mondo nella Parigi di Luigi XIV e i sogni di gloria di due soubrettes. La crudele beffa ordita da due spasimanti respinti, i quali si vendicano facendosi scherno delle due ingenue fanciulle e del loro tentativo di imitare la ricercatezza del vestire e del parlare delle grandi dame, diventa spunto per una gustosa parodia che mette in luce il genio di Molière, brillante artefice di un teatro innovativo, con il superamento delle maschere e dei caratteri della Commedia dell'Arte. Nella sua versione delle “Preziose Ridicole”, Stefano Artissunch invece punta i riflettori sul colorato mondo del varietà, per raccontare la vita quotidiana, le illusioni e il disincanto, i piccoli e grandi trionfi delle due due protagoniste – come di tanti giovani e meno giovani accorsi nella capitale e nelle grandi città con la speranza di raggiungere il successo, ieri come oggi.

Sotto i riflettori due artiste poliedriche e affermate showgirls come Benedicta Boccoli e Lorenza Mario prestano volto e voce a Caterina e Maddalena, in una pièce che alterna frammenti dello spettacolo e momenti “privati”, in un ideale viaggio dietro le quinte tra polvere di stelle e un pizzico di malinconia: una drammaturgia impreziosita da canzoni d'epoca, da “Milord” a “Ma L’Amore No”, “Maramao Perché Sei Morto” e “Amore Baciami”, che compongono la colonna sonora di un affresco del Belpaese, per un omaggio a grandi maestri, da Molière, con “L’impromptu de Versailles”, a Louis Juvet. Tra parole e note, monologhi e dialoghi, indimenticabili melodie e danze seducenti, “Preziose Ridicole” pone l'accento sul dilemma tra l'essere e l'apparire, quanto mai attuale nell'era dei social media, in cui ciascuno è chiamato a tenere una sorta di “diario in pubblico” e curare con attenzione e rigore la costruzione della propria “immagine”.
30/10/2024
In scena la rappresentazione teatrale “Eva e Petra”, con Fabrizio Passerotti. Il lavoro è tratto dal racconto omonimo di Gianni Loy, pubblicato con traduzione di Pere Lluís Alvau, anche in catalano di Alghero



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