S.A.
2 gennaio 2023
Droga e cellulare in carcere: blitz ad Uta
A dare la notizia è Luca Fais, segretario regionale per la Sardegna del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE che sollecita ancora una volta un intervento dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria
CAGLIARI - Fine anno col botto nel penitenziario di Cagliari Uta, dove la Polizia Penitenziaria ha rinvenuto droga e telefoni rinvenuti a seguito di una brillante operazione condotta dal personale. A dare la notizia è Luca Fais, segretario regionale per la Sardegna del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: «la Polizia Penitenziaria ha rinvenuto un microtelefono cellulare addosso ad un ristretto, ben occultato nelle parti intime tanto da avere reso necessario il ricorso ad accertamenti radiologici. Questo importante risultato fa seguito ad un’altra operazione eseguita qualche settimana fa’ sempre dalla Polizia Penitenziaria dell’istituto cagliaritano che ha rinvenuto sostanza stupefacente nella misura di 3 grammi di eroina, 2 grammi di hashish e 20 grammi di subutex».
«Entrambe le operazioni - spiega ancora Fais - sono frutto di attività investigativa che vede impegnato quotidianamente il personale di polizia nel contrasto e nella repressione del fenomeno illegale di spaccio di sostanza stupefacente e oggetti non consentiti tra le sbarre. Il Sappe, in qualità di primo sindacato del Corpo, non può che complimentarsi per i risultati ottenuti dal personale cagliaritano che tutti i giorni si trova a dover fronteggiare il notevole carico di lavoro dell'istituto causato dalla carenza di personale e dai numerosi tentativi di fare entrare in istituto telefoni cellulari e sostanze stupefacenti; fino a oggi sono stati sequestrati 6 telefoni cellulari e diverse quantità di sostanza stupefacente. Per contrastare l'introduzione di telefoni cellulari si dovrebbe fare ricorso a quegli strumenti tecnologici che ne rilevano la presenza in qualsiasi momento della giornata».
Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, evidenzia che «è sempre e solo grazie all’alta professionalità dei Baschi Azzurri di Uta che ancora una volta si è riusciti a garantire la sicurezza interna dell’istituto. Va detto con estrema chiarezza che senza un immediato intervento dell’amministrazione sarà sempre più difficile garantire la legalità e la sicurezza all’interno dei penitenziari italiani». Per questo il SAPPE esprime il proprio apprezzamento al personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso il carcere di Cagliari. Capece sottolinea come il rinvenimento sia avvenuto "grazie all'attenzione, allo scrupolo e alla professionalità di Personale di Polizia. Questo deve far comprendere una volta di più come l’attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della Polizia Penitenziaria diviene fondamentale. Per questo, il leader del primo Sindacato della Polizia torna a sollecitare un intervento dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria.
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