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20 dicembre 2022
Caro energia, la proposta Cna a Solinas
Una spesa pubblica di circa 72 milioni di euro consentirebbe a 1500 imprese di dimensionare sul tetto del proprio capannone un impianto fotovoltaico di 48 kW: questo abbatterebbe il consumo per ogni azienda del 22% e incrementerebbe del 7,5% la produzione complessiva da fotovoltaico in tutta la regione
CAGLIARI - Tra il 2021 e il 2022 quasi un’impresa sarda su due ha ridotto significativamente gli utili aziendali a causa dell’aumento dei costi energetici. In Sardegna oltre 700 aziende ad alto contenuto energetico rischiano di dover chiudere i battenti a causa dei rincari. Con loro rischiano la perdita del posto di lavoro oltre 5mila addetti. La proposta: istituire un credito di imposta del 50% per le spese sostenute dalle imprese per investimenti di impianti fotovoltaici da installare sui capannoni industriali e artigianali
Una spesa pubblica di circa 72 milioni di euro consentirebbe a 1500 imprese di dimensionare sul tetto del proprio capannone un impianto fotovoltaico di 48 kW: questo abbatterebbe il consumo per ogni azienda del 22% e incrementerebbe del 7,5% la produzione complessiva da fotovoltaico in tutta la regione. Il risparmio energetico per il settore manifatturiero regionale sarebbe del 4,5%. Per questo motivo la Cna chiede che siano stanziati nella manovra finanziaria 25 milioni di euro annui per i prossimi tre anni per l’istituzione di un credito di imposta del 50% per la produzione e l’autoconsumo di energie rinnovabili.
Tomasi e Porcu (CNA): «Una politica di sostegno allo sviluppo dei piccoli impianti di autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è una delle opzioni più intelligenti ed efficaci per mitigare in maniera strutturale e nel medio-lungo periodo gli effetti prodotti dal caro energia».
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