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28 novembre 2022
Lega: dimissioni a Porto Torres, Sassari e Ozieri
Così Molino Pierluigi, Puddinu Marina e Sotgia Adriana: un partito indisponibile al dialogo che rimanda le scelte a pochissimi, non è lo spazio dove vogliamo operare e mandare avanti le istanze del nostro territorio
SASSARI - Nei giorni scorsi sono state inviate le dimissioni di tre coordinatori cittadini di Lega Salvini Premier Sardegna dei centri di Porto Torres, Ozieri e Sassari. «E’ stata una decisione difficoltosa perché ognuno di noi ha dedicato al partito anni del proprio tempo. Allo stesso tempo è stata una scelta dovuta, perché un partito indisponibile al dialogo che rimanda le scelte a pochissimi, non è lo spazio dove vogliamo operare e mandare avanti le istanze del nostro territorio. Avremmo voluto una Lega più aperta che potesse abbracciare un percorso più “Sardo”. Quando si parla di radicamento del partito sul territorio, di organizzazione politica, di condivisione delle scelte, di spirito collettivo, di stare tra la gente senza però praticare effettivamente tali principi, si rischia di incorrere in incongruenze ed incoerenze che risultano alla lunga intollerabili». Lo dichiarano Pierluigi, Puddinu Marina e Sotgia Adriana.
«Non ci siamo sentiti rappresentati, il territorio del nord ovest Sardegna non è mai stato oggetto di attenzione o programmazione. I coordinamenti cittadini non sono stati messi in condizione di operare efficacemente perché destituiti da qualsiasi attività programmatica, essendo stato negato qualsivoglia coinvolgimento nelle decisioni, alleanze o pianificazione. In tutti i casi le decisioni del partito vengono comunicate a cose fatte o apprese a mezzo social media».
«Per fare un esempio non è stata convocata una riunione di segreteria sul rimpasto della giunta regionale, di cui apprenderemo le posizioni del partito direttamente sugli organi di stampa. Infine, siamo dell’idea che la partecipazione ai famigerati gazebi (che è l’unica attività per la quale i tesserati sono considerati) non si ottenga con le minacce di sospensioni ma con effettivo coinvolgimento di tutti i militanti, anche nelle decisioni importanti, tenendo sempre in mente che la maggioranza degli iscritti dedica il proprio tempo per passione e interesse. Solo pochissimi rappresentanti ricevono un compenso economico e per questo motivo hanno il dovere di esserci sempre; fortunatamente c’è anche chi vive del proprio lavoro e non di politica, e ha la fortuna di poter dire liberamente ciò che pensa e di poter fare scelte con grande libertà. Auguriamo ai molti con cui all’interno del partito abbiamo condiviso idee, visioni e progetti di prosperare e di riuscire a cambiare ciò che in questo momento non funziona» chiudono Pierluigi, Puddinu Marina e Sotgia Adriana.
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