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Alguer.itnotiziesardegnaOpinioniPoliticaPsd´Az-Lega, è l´ora della chiarezza
Gian Carlo Acciaro 4 novembre 2022
L'opinione di Gian Carlo Acciaro
Psd´Az-Lega, è l´ora della chiarezza
<i>Psd´Az-Lega, è l´ora della chiarezza</i>

Con l’insediamento del Governo Meloni ed il completamento della squadra di vice-ministri e sottosegretari, si dà seguito al voto degli Italiani del 25 Settembre e prende il via la legislatura 2022-2027. Questa competizione elettorale, che ha visto la schiacciante vittoria del Centro DX a guida Fratelli d’Italia, determina nuovi scenari nel panorama politico Italiano e, allo stesso tempo, impone una doverosa riflessione e analisi politica tutta interna al PSd’Az, che deve interrogarsi su risultati ed alleanze.Sono trascorsi quasi 5 anni da quel 4 marzo 2018, quando l’accordo Lega-PSd’Az consentì l’elezione del nostro Segretario Christian Solinas nel Senato della Repubblica e la costituzione a Palazzo Madama del Gruppo Lega Salvini-Partito Sardo d’Azione. Elezione trainata anche da quei voti Sardisti che, seppur con grande difficoltà, sono confluiti sul simbolo della Lega. Per capire quanto sia stato determinante il voto Sardista nelle precedenti elezioni politiche, è sufficiente vedere il risultato che la Lega ha ottenuto in Sardegna, quasi l’11%, ovvero circa il doppio di quanto percepirono Salvini e compagni nelle altre regioni del Sud Italia (Sicilia 5,2%, Calabria 5,6%, Basilicata 6,3, Campania 5,8, Puglia 6,2). Pertanto, il valore aggiunto del PSd’Az in quella competizione è stato inequivocabile!

Altro successo dell’accordo Lega-PSd’Az, si è manifestato alle elezioni Regionali del 2019, indicando ed eleggendo Christian Solinas alla carica di Governatore della Sardegna. Anche in quella circostanza si può tranquillamente affermare che l’indicazione di Solinas alla guida della coalizione Sardista di centro DX, non è stata una mera concessione Salviniana, ma, piuttosto, una scelta politica accurata e di valenza storico-culturale, in virtù del ruolo che da sempre ha svolto il Partito Sardo d’Azione nella società Sarda. A quel punto diventò naturale puntare sul Segretario Nazionale Sardista, peraltro persona che esprime qualità e capacità politiche di altissimo Valore e che, più di altri, aveva titoli, caratteristiche e meriti per governare la nostra Isola. A distanza di 5 anni tanta acqua è passata sotto i ponti, tanti fatti politici sono accaduti, tanti equilibri sono mutati, tante aspettative sono state disattese. Pertanto, diverse riflessioni vanno fatte. Una su tutte: l’accordo Lega-PSd’Az ha sempre ragione di esistere? Sul piano dei risultati amministrativi, non si può certamente dire che questa Giunta Regionale abbia avuto la strada spianata, anzi tutt’altro.

La congiuntura critica internazionale, aggravata dal gigantesco problema della pandemia, si sommarono alla pesante situazione ereditata dall’ex Governatore Pigliaru e la sua Giunta, che ha lasciato: Comparto sanità allo sfascio e con in programma la chiusura dei piccoli ospedali;
Sistema trasporti nel caos totale; L’urbanistica in Sardegna da riscrivere per ovviare ad una crisi senza fine del comparto edilizio; Comparto agricolo allo sbando con ritardi biblici sull’erogazioni dei fondi del PSR; Bilancio della Regione da risanare e quant’altro, che per ragioni di spazio non viene citato. Ciò detto, non si vuole venir meno alle responsabilità che derivano dal guidare una Regione, sicuramente si poteva fare molto di più. E se il Presidente è quella figura che più di ogni altro assorbe “oneri e onori”, questo aspetto non esonera gli Assessori dal rispondere in prima persona dei risultati poco soddisfacenti su ogni singolo settore da loro amministrato. È cosa assai nota che tra i comparti che hanno generato la maggiore insoddisfazione del Popolo Sardo, vi siano soprattutto quello della Sanità e Trasporti, incidentalmente tutti in capo a rappresentanti della Lega che, probabilmente, non si sono rivelati sufficientemente idonei al ruolo che ricoprono o che hanno ricoperto.

Vi è da dire che, anche se Solinas è sempre dovuto lealmente intervenire pubblicamente in difesa degli Assessori maggiormente criticati da cittadini e stampa locale, questo non è servito a migliorare l’opinione collettiva dell’intera giunta, anzi, viceversa, ha accumunato tutti nello stesso contesto, trascinando verso il basso il gradimento dei Sardi nei confronti dell’intera giunta Regionale. Gli ultimi risultati elettorali ne sono la controprova. Il PSd’Az ed il suo Segretario Nazionale Christian Solinas, in questi 5 anni di “convivenza” hanno sempre avuto nei confronti della Lega un atteggiamento corretto e leale, anche a proprio discapito e con lacerazioni interne. Non si può certo dire che la stessa lealtà sia stata sempre corrisposta. Non si contano, infatti, gli interventi critici e gli atteggiamenti ”fuori luogo” in Consiglio Regionale di qualche componente di spicco del Carroccio, che in diverse occasioni hanno messo in sere difficoltà Giunta e Maggioranza. È altresì da considerare mancanza di rispetto nei confronti dell’alleato Sardista, anche l’atteggiamento che la Lega ha tenuto durante la scelta dei collegi elettorali nelle ultime elezioni. In quella occasione è stata calpestata la storia, la valenza, il ruolo che il Partito Sardo d’Azione ricopre nel panorama Sardo ed Europeo. Il nostro glorioso Partito è stato trattato alla stessa stregua di forze politiche nate il giorno prima delle elezioni.

Di fatto il nostro maggiore alleato non è stato in grado, o non ha voluto, difendere la specificità dei Sardi e del PSd’Az, negando il “Diritto di Tribuna” ad una minoranza linguistica ed al Partito Federalista più longevo di tutto l’arco Costituzionale. Alla Grandezza del PSd’Az, ha preferito puntare su un Leghista che, con tutto il rispetto, non esprime gli stessi Valori politici, storici ed Autonomistici. Eppure, anche in quella circostanza, per grande senso di responsabilità e negli interessi dell’intera coalizione, Il Partito sardo d’Azione ha rinunciato ad una battaglia elettorale egoistica per la salvaguardia del proprio simbolo e delle proprie radici, candidando sotto il simbolo della Lega, senza alcuna garanzia e con scarsissime possibilità di elezione, una figura di grande spessore politico e professionale, affrontando una campagna elettorale infida, intrisa di odio e di sentimenti anti leghisti. Tra l’altro, il Senatore uscente Carlo Doria (eletto da tutto il Centro DX nelle elezioni suppletive del Settembre 2020), avrebbe meritato una considerazione maggiore, anche in virtù dell’importante e qualitativo lavoro svolto nella sua breve esperienza parlamentare.

Anche a quell’imperdonabile errore, la Lega avrebbe potuto in qualche modo rimediare. Avrebbe potuto scegliere nell’ampio panorama di personalità capaci, colte, preparate, affidabili e competenti che, grazie a Dio, il PSd’Az può vantarsi di avere, una figura che rappresentasse il Sardismo e la Sardegna, da impegnare nel Governo Meloni con compiti di stretta attinenza con le problematiche che attanagliano il Popolo Sardo. Oggi siamo alla vigila di un rimpasto nella Giunta Regionale. Un cambio di rotta marcato e deciso va fatto, qualsiasi soluzione blanda che non segni un radicale cambio di passo, non serve né alla maggioranza di Governo, né al Popolo Sardo e tanto meno al PSd’Az. Questo è il momento delle scelte coraggiose. Perciò che riguarda i rapporti con la Lega, il Partito è chiamato a fare una profonda riflessione, prescindendo da quella che sarà la partita della composizione della nuova Giunta Regionale. Alle elezioni del 2024 si deve andare con le idee chiare e scelte condivise, analizzando con estrema fermezza tutti gli elementi che dovranno portarci a determinare le nuove alleanze…che, comunque possono anche essere quelle attuali, ma viste in un’ottica che non può che tenere conto delle esperienze vissute.
20:47
In tutte questi fattori di crisi l’insularità costituisce un aggravante, se non la causa, ed è per questo che al Governo va chiesto un tavolo straordinario che individui una strategia e degli impegni per colmare questo divario non solo in termini economici, con risorse di spesa corrente che non producono cambiamento ma con un progetto complessivo di scelte e opere complessive strategiche che i sardi devono mettere in campo



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