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Cor 3 novembre 2022
«Contro le cavallette subito un commissario»
il presidente di Confagricoltura Nuoro-Ogliastra, Michele Ena, chiede alla Regione che venga nominato subito un Commissario straordinario con ampio mandato politico, poteri interassessoriali e che abbia una buona conoscenza della materia
«Contro le cavallette subito un commissario»

NUORO - «Nella lotta contro l’invasione delle cavallette, per la stagione 2023, siamo ormai fuori tempo massimo con gli interventi di aratura dei terreni, che dovevano farsi tra la fine agosto e l’autunno. Una serie di operazioni licenziate lo scorso 11 agosto con un decreto ministeriale del Mipaaf e che dopo quasi 90 giorni sono rimaste solo sulla carta del “Piano d’azione, di contrasto e di contenimento”. Ecco perché chiediamo alla Regione che venga nominato subito un Commissario straordinario: con ampio mandato politico; con poteri interassessoriali e che abbia una buona conoscenza della materia. C’è troppo da fare e per la prossima stagione rischiamo di avere decine di miliardi di cavallette in centinaia di migliaia di ettari della Sardegna. Qualcosa di enormemente più terrificante di ciò che abbiamo visto quest’anno».

Lo ha detto oggi il presidente di Confagricoltura Nuoro-Ogliastra, Michele Ena, aprendo la conferenza stampa organizzata a Ottana dall’Associazione di categoria agricola in collaborazione con l’amministrazione Comunale per affrontare il tema dell’invasione delle cavallette che, proprio in questi territori, ha portato negli ultimi quattro anni la maggior distruzione nei campi. «I nostri associati – ha ricordato Ena – non sono solo interessati ai ristori che, se e quando arrivano, non coprono mai le perdite reali, bensì vogliono al loro fianco l’efficienza di una Regione che lavori sulla prevenzione e che invece rischia sempre di arrivare troppo tardi e a fenomeno non più arginabile. Vogliamo tutelare gli agricoltori e le comunità che popolano le zone interne oppure continuiamo a tutelare le cavallette? Fino a oggi mi pare che abbiamo garantito la sopravvivenza di queste ultime», ha chiosato il presidente provinciale.

«Siamo arrivati a novembre, il periodo delle arature dei terreni, e quindi dell’intervento meccanico contro le ovideposizioni è sostanzialmente superato. Bisogna quindi sensibilizzare e sollecitare la Regione affinché faccia e diffonda tra gli imprenditori agricoli il programma di prevenzione attraverso la disinfestazione, così da poter vedere quanto prima come si vuole operare in termini di tempistica, di mezzi disponibili, di dotazione finanziaria e di quanto altro serva per poter arginare l’invasione». Così il sindaco di Ottana, Franco Saba, che nel suo intervento ha messo in evidenza come, a quattro anni dall’inizio del fenomeno, la Regione non sia riuscita ancora a rendere operativo un calendario con gli interventi di contrasto che, attraverso una accurata programmazione, possono davvero portare a buon fine le azioni. A questo si aggiunge poi la dotazione finanziaria ancora da definire, se si escludono i primi interventi di ristoro, e tutto l’aspetto normativo che rende quasi impossibile la piena realizzazione di un piano di eradicazione.

L’invasione. I primi esemplari di cavalletta, della specie Dociostaurus maroccanus, si presentarono in forma aggregata, e quindi dannosa per le colture, nel 2019 in agro di Ottana (ancora oggi l’epicentro dell’emergenza fitosanitaria) in un’area di circa due mila ettari. Nel 2021 si trovavano già in 32mila ettari e quest’anno in circa 60mila tra le pianure e le colline limitrofe alla piana di Ottana, di Ozieri e Benetutti. Complice una stagione particolarmente calda, le locuste hanno raggiunto i 650 metri di altitudine dove solitamente non riuscivano a sopravvivere per le condizioni climatiche non favorevoli. Si stima che nel 2023 si dovrebbe raggiungere l’apice delle presenze e della diffusione.

La deposizione delle uova avviene in aree incolte e particolarmente aride e ogni esemplare femmina può deporne da 90 a 100. Secondo i lavori condotti in modo attento e puntuale dall’Università di Sassari, convenzionata dallo scorso febbraio con la Regione per lo studio e il contrasto delle locuste, tra la primavera e l’estate 2022 sono state depopolate circa 2 miliardi di cavallette, qualcosa come la metà di quelle presenti, con oltre 620 interventi sul campo. Se in un rapporto di uno a uno (un maschio e una femmina) fossero rimaste quindi un miliardo di femmine che hanno deposto le uova, i conti sono presto fatti su ciò che ci potrebbe attendere il prossimo anno in termini di insetti da debellare.
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