Carlo Mannoni
25 ottobre 2022
L'opinione di Carlo Mannoni
Il cavallino ritrovato
"Anche le forbici, il pennello, il rasoio, le lame e le macchinette del barbiere, da vivaci e attivi attrezzi, protagonisti della bottega sino a pochi minuti prima, come se fossero stati guidati dall'aria
del Figaro qua, Figaro là, ora gli apparivano immersi nella siesta pomeridiana, appisolati sull'ampia mensola posta sotto lo specchio della sala. Dormicchiava anche il paziente e mansueto cavallino in pelle sul quale venivano fatti montare i più piccini, a mo' di gioco, per un rassicurante taglio dei capelli".
La bottega del barbiere descritta durante la siesta pomeridiana di un sabato autunnale del 1962, contenuta nel racconto "L'impermeabile" del mio libro "Come le foglie d'autunno. Dieci racconti + 1", era quella del signor Angelino Fois ad Alghero. È l'unica ancora esistente delle tre botteghe (la sartoria di Ninetto Marras in via Brigata Sassari, la calzoleria di Giovannino Simula "Buffa la Balla" e la barbieria dello stesso Fois nella via XX Settembre) di cui ho parlato nel mio racconto. Questa mattina, indirizzato a distanza dall'amico Giuseppe Ferrandu, sono andato a far visita a Marco Fois, figlio di Angelino, che la gestisce. Ricordavo la posizione della bottega, a duecento metri dalla casa dove allora abitavo, e non ho tardato a ritrovarla. Fino ad oggi, 25 ottobre 2022, non l'avevo mai cercata credendola non più che un ricordo.
L'ho rivista dopo sessant'anni con una certa emozione e ne ho subito riconosciuto l'interno, seppure rinnovato. D'un tratto ho rivisto il signor Angelino con i suoi calendarietti dalle donnine osées intensamente profumati, omaggio per le festività natalizie in arrivo. Cercavo però qualcos'altro, e con sorpresa ho ritrovato anche il vecchio cavallino in pelle descritto nel racconto. "Impossibile, dopo così tanto tempo!" ho esclamato, quasi incredulo. "Andrebbe restaurato" , mi ha risposto Marco Fois, scrutando il signore un po' attempato che gli ricordava un passato che lui non aveva conosciuto. Che meraviglia ed emozione generate da quell'antico manufatto, riapparso d'un tratto nella mia memoria qualche anno or sono e oggi ritrovato a sorpresa che, in un solo colpo, mi ha riportato indietro in un'Alghero che non c'è più.
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