ALGHERO - Tutto previsto e per certi versi scontato [
LEGGI]. Qualche giorno fa, infatti, con una nota risoluta i pescatori avevano fatto sentire la loro voce di disperazione nei confronti di Regione e Parco, ma da Porto Conte le critiche erano state accantonate come «totalmente infondate», tanto da mettere in dubbio perfino la reale esistenza e rappresentatività [
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Non bastavano i problemi politici e gestionali a minare la tranquillità dell'ente [
LEGGI], ecco che riparte la protesta dei piccoli pescatori professionisti di Alghero dopo la chiusura della pesca a Porto Conte e l'impossibilità - di fatto - di lavorare e garantirsi un reddito. Non bastano le «rassicurazioni di facciata» e i numerosi tentativi di zittire i lavoratori: questa mattina (martedì) sit-in di pescatori in protesta davanti alla sede del Parco Naturale Regionale di Porto Conte a Tramariglio.
«Lavoriamo qui da 40 anni e ora ci impediscono di portare a casa il pane». I pescatori contestano la limitazione alla pesca nel tratto di mare della Baia di Porto Conte, così come previsto dal disciplinare dell'Area Marina Protetta. Ma secondo loro si tratta di «decisioni e regole assunte unilateralmente».
Striscioni appesi davanti alla sede di casa Gioiosa e una nassa proprio all'ingresso del quartier generale presieduto da Raimondo Tilloca e diretto da Mariano Mariani. L 'accusa è pesante: «cinque senza più reddito, ridotte letteralmente sul lastrico» .