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Claudio Montalto 10 ottobre 2022
L'opinione di Claudio Montalto
Riaprite le sezioni e ascoltate la base
<i>Riaprite le sezioni e ascoltate la base</i>

Pongo alla Vostra attenzione una riflessione scaturita da un incontro casuale con un compagno. Mi ha salutato cordialmente e quindi ha ricordato le discussioni che si svolgevano nella sezione spesso vivaci ed appassionate. Lamentava con una certa amarezza che da tempo immemorabile non se ne tenevano e la sezione era sempre chiusa. Si riferiva al periodo eroico del Pci ma anche quando chiusa quella esperienza nascevano prima i Ds e l’ulivo e quindi il Pd. Ricordavamo che spesso non eravamo d’accordo, spesso ci guardavamo quasi “male” per le nostre diverse opinioni. Le discussioni in ogni caso ci arricchivano e ci portavano sempre a riflettere su quale Alghero volevamo, quale sviluppo della città fosse necessario, che visione della Italia e della Europa fosse la migliore. Si guardavano con spirito critico alla luce di tali discussioni che erano contemporaneamente anche educative e di informazione le trasmissioni politiche televisive, divenute alla attualità una sorta di vendita pubblicitaria del prodotto politico per un pubblico disinformato e poco critico e spesso distratto.

Ricordavamo che lo spirito “unitario” che aveva portato alla svolta di Salerno di togliattiana memoria era sempre stata la bussola che ci guidava, quell'impegno che aveva portato l’Italia democratica alla costruzione della Repubblica democratica e della nostra Costituzione ancora e direi per sempre punto fermo da applicare in tutte le sue parti. Non ho potuto che condividere tali osservazioni. Ritornato a casa ho acceso la Tv ed ecco la prima trasmissione politica che parlava della formazione del nuovo governo Meloni e della crisi del Pd. Sento proposte più diverse, la direzione del Pd deve riunirsi qualcuno tra i c.d. potenti propone di sciogliere la organizzazione per farla rinascere persino con un nome diverso, altri non sono d’accordo ma tutti concordano che bisogna fare qualcosa di nuovo! Rifletto un attimo e penso a voce alta, ma perché non decidono di sentire i militanti, perché non decidono di aprire le sezioni. Ad Alghero da tempo immemorabile tutto tace e credo che tale situazione sia eguale in tutta Italia. Forse se i dirigenti nazionali decidessero di organizzare la discussione nelle sezioni, di battere come si sul dire un colpo farebbero bene a tutti ed alla nostra nazione. La rigenerazione di una organizzazione non può partire dalla testa normalmente responsabile della crisi ma dal suo corpo. Chiaramente i dirigenti se sono tali devono avere orecchie e cuore. Ossia devono sentire ed ascoltare ed il cuore per trarne le dovute conseguenze senza offendersi se si metterà in discussione il loro ruolo.

Sentiranno che nessuno sempre più è disposto a fare lotte che arricchiscono qualche altro, nessuno è disposto a farsi massacrare se prova ad essere un po’ controcorrente. I militanti ed i sostenitori sono pronti sono sicuro a questa sfida sempre che siano sentiti e non presi in giro come è avvenuto nella nostra regione. E’ arrivato un emissario del segretario o meglio della segreteria nazionale per organizzare il congresso in fretta e furia. Nessuno ha capito che proposta si faceva e quali sarebbero stati i punti della discussione congressuali. Le diverse anime del Pd Sardo ovvero i c.d dirigenti ed eletti non si sono trovati d’accordo e quindi hanno rinviato il tutto! Le sezioni sono rimaste chiuse e tutto tace! Nessuno ha capito la linea politica del Pd ma abbiamo obbedito per l’ennesima volta! Ci chiameranno alle prossime elezioni e gli elettori saranno sempre di meno, qualcuno non andrà a votare altri si rivolgeranno ad altro. Per l’ennesima volta si aprirà una grande discussione sui massimi sistemi da parte dei dirigenti che hanno causato il disastro. Invece la soluzione è facile. Fate discutere i simpatizzanti e la base e vedrete che vi daranno buoni consigli se li vorrete sentire. Non fatevi illusioni potete cambiare il nome il cognome o altro ma sempre più perderete chi è disponibile a votare e a combattere per fare più ricco il potente di turno etc.

Organizzate la discussione aperta agli iscritti ed ai simpatizzanti come volete con mezzi anche più moderni ma evitate di far scegliere fra opzioni preconfezionate dall’alto allo scopo di contarvi. Non resta molto tempo a disposizione per questa operazione politica. Credo che tutti ci siamo stancati di piccoli capi che si legittimano reciprocamente nelle rispettive fazioni solo al fine di avere vantaggi di diversa natura che in verità fanno finta di bisticciare nella speranza di essere cooptati dall’alto e così ricevere un incarico che normalmente non sanno nemmeno svolgere ma che usano in termini personalistici. Se si avrà il coraggio di fare un bagno di umiltà, di autocritica costruttiva se si cambierà registro interrompendo i circuiti amicali per cui tutto è dovuto a pochi “eletti” fuori dalle competizioni democratiche, se non si avrà più la sensazione di accordi sottobanco con gli avversari che portano ad escludere i compagni, allora il partito potrà rinascere più forte di prima. Ritengo da ultimo che vi sia un serio pericolo di sgretolamento: le realtà locali si organizzeranno per conto loro per cui il partito alla fine sarà formato da un non precisato numero di centri di potere in conflitto fra loro.

*Un orgoglioso uomo di sinistra che nutre ancora speranze



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