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Cor 10 settembre 2022
Zes, nell´Isola 16 zone economiche speciali
Appartengono a 16 Comuni e ricadono nei terreni di 6 Consorzi industriali, nell´ambito del demanio e dell´Aeroporto di Cagliari-Elmas. Ecco tutti i dettagli e le agevolazioni previste per i nuovi insediamenti
<i>Zes</i>, nell´Isola 16 zone economiche speciali

ALGHERO - La fiscalità di vantaggio diventa realtà, anche nell'Isola. La Zes Sardegna, la Zona economica speciale guidata dal commissario straordinario di nomina governativa Aldo Cadau, ha ratificato le procedure con le quali sono state perimetrate le aree incluse nella Zes. Nello specifico appartengono a 16 Comuni e ricadono nei terreni di 6 Consorzi industriali, nell'ambito del demanio e dell'Aeroporto di Cagliari-Elmas. Adesso tocca alle aziende farsi avanti. «Non ci siamo fermati nemmeno ad agosto per mettere le imprese sarde nelle condizioni di sfruttare al meglio la ripresa delle attività dopo la pausa estiva - sottolinea il commissario straordinario Cadau: ora è davvero tutto pronto perché la Sardegna si inserisca a pieno titolo nello sviluppo strategico nazionale avviato dalla ministra uscente per il Sud e la Coesione territoriale, l'On. Mara Carfagna, coordinatrice delle Zes italiane».

Come detto sono 16 i Comuni coinvolti nella Zes Sardegna per un totale di 2.770 ettari collegati ad aree portuali e retroportuali. E proprio il loro posizionamento geografico, volto a favorire crescita e sviluppo, è una delle condizioni istitutive delle Zone economiche speciali. I 16 centri interessati sono così ripartiti: Assemini, Cagliari, Sarroch e Uta ricadenti nel Consorzio Cacip; Oristano e Santa Giusta ricadenti nel Consorzio Cipor; Portoscuso ricadente nel Consorzio Sicip; Buddusò, Monti e Olbia ricadenti nel Consorzio Cipnes; Alghero, Porto Torres e Sassari ricadenti nel Consorzio Cip Sassari; Tortolì ricadente nel Consorzio Ci Ogliastra. A questi vanno aggiunti inoltre i mappali del demanio (Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna) e dell'Aeroporto di Cagliari-Elmas.

Operativamente le aziende che si insedieranno nell’Isola - che fanno e faranno investimenti nei mappali contenuti nella perimetrazione della Zes Sardegna - dovranno presentare la domanda di accesso all'Agenzia delle Entrate. «La procedura è attiva dal 9 settembre – spiega il commissario straordinario Cadau –. Il giorno precedente è stato infatti completato l'aggiornamento del software sulla “Comunicazione per la fruizione del credito d'imposta relativo agli investimenti nel Mezzogiorno”, misura estesa anche alle Zes». Il credito d'imposta è uno degli strumenti di intervento fiscale e amministrativo più importanti previsti dalle Zes. Nella fattispecie comporta una detassazione, o uno sconto di vecchi debiti con l'erario o anche un rimborso attraverso la compilazione della dichiarazione dei redditi. Si tratta di una agevolazione che si applica anche ai terreni destinati agli investimenti.

Le agevolazioni concedibili sotto forma di credito di imposta - a norma dei massimali afferenti gli Aiuti di Stato - sono pari al 45% per le piccole imprese, al 35% per le medie e al 25% per le grandi.
«Il decreto-legge numero 77 del 31 maggio 2021, attraverso l'articolo 57 - chiarisce il commissario straordinario Cadau - ha modificato la disciplina riguardante il credito d'imposta per gli investimenti nelle Zone economiche speciali elevando il limite massimo del costo complessivo agevolabile di ciascun progetto da 50 milioni di euro a 100 milioni. Inoltre la misura agevolata è stata estesa anche all’acquisto di beni immobili strumentali ed alla loro costruzione, quest’ultima con decorrenza dal 1° maggio 2022. Questa misura era già in vigore per l’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature strettamente connesse al ciclo produttivo». A supporto degli investimenti nelle Zes è prevista la riduzione del 50% dell'imposta sui redditi. Questa agevolazione fiscale è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2021 specificatamente per le imprese che avviano una nuova attività nelle Zes.

«L'incentivo – precisa il commissario straordinario Cadau - spetta anche alle aziende già operative all’interno del territorio delle Zes, purché abbiano avviato un'attività non esercitata fino a quel momento. Sul punto si è espressa la stessa Agenzia delle entrate che ha posto, come unico vincolo per il riconoscimento del beneficio di legge, l'obbligo di favorire lo sviluppo. La riduzione del 50% decorre dal periodo d'imposta nel corso della quale è stata intrapresa la nuova attività e per i sei periodi d'imposta successivi. L'obiettivo della crescita - aggiunge il commissario straordinario Cadau - è supportato anche attraverso il vincolo imposto alle imprese di mantenere le proprie attività nelle Zes per almeno dieci anni, in modo da creare continuità operativa e quindi economica «Siamo ottimisti sui positivi effetti che ci saranno nel tessuto produttivo isolano anche nel breve periodo - conclude il commissario straordinario -. Gli uffici della Zes, col supporto del ministro per il Sud e la collaborazione dell'Agenzia per la Coesione territoriale, sono a disposizione per fornire alle imprese tutte le informazioni utili. È un percorso che faremo tutti insieme perché una Sardegna più forte vuol dire anche un'economia meglio supportata».



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