S.A.
2 settembre 2022
Adinconsum: stangata d´autunno per i sardi
In arrivo una stangata d’autunno per le tasche delle famiglie sarde. A denunciarlo Adiconsum Sardegna, che segnala come a partire da settembre i consumatori della regione dovranno fare i conti con nuovi rialzi di prezzi e tariffe, andando incontro ad una maggiore spesa annua in media pari a +2.367 euro annui a nucleo
CAGLIARI - In arrivo una stangata d’autunno per le tasche delle famiglie sarde. A denunciarlo Adiconsum Sardegna, che segnala come a partire da settembre i consumatori della regione dovranno fare i conti con nuovi rialzi di prezzi e tariffe, andando incontro ad una maggiore spesa annua in media pari a +2.367 euro annui a nucleo. «Settembre si apre all’insegna del caro-scuola, con pesanti rincari fino al 10% registrati in regione per i prezzi del materiale scolastico (diari, zaini, astucci, quaderni, ecc.), spesa a cui si dovrà aggiungere l’acquisto dei libri di testo, con la carta pesantemente rincarata a causa del caro-energia – spiega il presidente Giorgio Vargiu – Si prosegue con gli alimentari, prodotti che nell’ultimo mese hanno registrato aumenti dei listini in media del +11,4% su base annua, e un trend al rialzo destinato a proseguire nei prossimi mesi: costerà di più acquistare carne, pesce, frutta e verdura, ma i rincari interesseranno in regione anche pane, pasta e latticini, al punto che oggi una famiglia della Sardegna si ritrova a spendere circa 584 euro in più all’anno solo per gli acquisti dei generi alimentari».
«Poi con le bollette di luce e gas: in base ai dati Istat oggi una famiglia media della Sardegna spende il 59,4% in più per le forniture energetiche, spesa destinata ad aumentare ad ottobre, quando scatteranno gli aumenti delle tariffe per l’ultimo trimestre dell’anno – prosegue Vargiu – Ad aggravare il quadro il rialzo dei carburanti, con i listini di benzina e gasolio che hanno invertito la rotta e segnano nuovi pesanti incrementi alla pompa. Allo stato attuale una famiglia sarda subisce una stangata pari a +2.367 euro annui a causa dell’aumento di prezzi e tariffe, conto che potrebbe aggravarsi nel corso dell’autunno spingendo verso il default migliaia di nuclei residenti».
«Il mercato è totalmente in mano agli speculatori e per combattere la speculazione servirebbe ritornare ai prezzi amministrati dallo Stato, ma ci rendiamo conto che non possiamo chiedere una misura così straordinaria a un Governo in carica per i soli affari correnti e dunque con poteri limitati. Dunque, è necessario assumere quantomeno dei provvedimenti tampone: misure urgenti per bloccare i prezzi dell’energia e quelli dei carburanti; interventi per detassare i listini dei generi primari come gli alimentari e sostenere le famiglie alle prese con l’acquisto del materiale scolastico e dei libri di testo; modificare il decreto sulla tassazione degli extra profitti portando la stessa almeno all’80%» conclude Giorgio Vargiu.
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