Carlo Mannoni
27 agosto 2022
L'opinione di Carlo Mannoni
Caragol, la storia della lumachina algherese
La storia che vi racconto è quella della lumachina algherese (Caragol) che si è persa negli anni nei meandri della burocrazia e della politica. Essa rappresenta metaforicamente i 20 alloggi popolari previsti nella zona di Caragol, ad Alghero, che in una società pienamente civile avrebbero già dovuto essere edificati e abitati dalle famiglie assegnatarie. Sono invece ancora sulla carta e ogni quattro o cinque anni ci si è ricordati di loro con ampio risalto sui mezzi d’informazione, per vantare titoli e meriti da parte del “potente” politico di turno, con tanto di squilli di tromba e rullar di tamburi. Lo ha fatto recentemente il presidente del consiglio regionale Michele Pais con una dichiarazione risolutiva dal significato: “La partita è chiusa per merito nostro”: “3,4 milioni dalla Regione, dalle parole ai fatti, 20 nuovi alloggi a Caragol”. Gli hanno risposto Mario Bruno e Mimmo Pirisi ricordando che i 3,4 milioni non sono nuovi, ma corrispondono a vecchi finanziamenti risalenti addirittura al 2010 e al 2015.
Vediamola nei dettagli (i dettagli sono importanti perché fanno comprendere il tutto) la vicenda dei 20 alloggi popolari a Caragol che, a leggerla, sembra uno spaccato di svogliata burocrazia e indolente politica. La storia inizia addirittura vent’anni fa (non dieci come si legge nei comunicati ufficiali) quando lo IACP di Sassari decide, con il successivo avvallo della Regione, di investire 1.350.000 euro per la realizzazione dei 20 alloggi ad Alghero (deliberazione n° 78 del 24/06/2002). Debbono tuttavia trascorrere quasi 7 (sette) anni prima che il Comune si decida a individuare le aree da assegnare ad Area, l’Azienda per l’edilizia residenziale subentrata ai quattro Iacp sardi. Lo fa il 18/03/2009, ma per l’assegnazione vera e propria si debbono attendere ancora altri 18 mesi e il 15 ottobre 2010 il giornalista Mario Olandi annuncia sulla Nuova Sardegna: “Le aree verranno consegnate stamane all’Area. Per le costruzioni sono pronti 2 milioni di euro. Sul fronte dell’edilizia sociale stamane si svolgerà un atto finalmente concreto che affronta il fabbisogno di alloggi”. Intanto la stessa Area aveva incrementato nel 2009 la dotazione finanziaria portandola a 1.700.000 euro.
In quel momento sono passati 8 anni dal primo finanziamento e non resta che attendere che si proceda con la progettazione e l’appalto delle opere. Ma da allora, sui 20 alloggi a Caragol cala il silenzio. Eppure l’Azienda regionale per l’edilizia residenziale dispone nel febbraio del 2015, con l’approvazione della Regione, un ulteriore investimento di 3.600.000 euro per la realizzazione ad Alghero di ulteriori 25 alloggi popolari. Un finanziamento cospicuo, che porta la dotazione finanziaria per le case popolari nella città a 5.300.000 euro, resa possibile dal ponderoso piano di riscatto degli alloggi popolari approvato dalla giunta regionale nel 2008. I soldi quindi ci sono e chi è in lista da anni nelle graduatorie per le case popolari si illude, in quel momento, che presto il suo sogno si realizzerà. Invece tutto continua a tacere e debbono passare altri quattro anni prima che la giunta comunale algherese, allora in carica, dichiari di non avere aree disponibili per le case popolari e richieda alla Regione, il 25 gennaio del 2019, di utilizzare i 3.600.000 euro per l’acquisto di alloggi privati presenti sul mercato. Richiesta esaudita dalla stessa Regione il 5 febbraio 2019 ma priva di effetti perché nessun imprenditore è disposto a vendere, né mai venderà, a prezzi calmierati. Così quei fondi restano anch’essi non spesi sino ai giorni nostri.
Da quel 5 febbraio 2019 sono trascorsi altri tre anni e mezzo e, finalmente, l’intervento per i 20 alloggi a Caragol è stato progettato da Area ed è prossimo all’appalto, ma costa assai di più di quanto preventivato nel 2002 e nel 2009. La Regione decide così, giustamente, di avvalersi di parte del finanziamento di 3.600.000 euro del 2015 rimasto inutilizzato e per i 20 alloggi in appalto la dotazione finanziaria sale a 3,4 milioni di euro. Ci sono voluti dunque vent’anni per appaltare 20 alloggi di edilizia economica e popolare a Caragol mentre sono trascorsi sette anni e mezzo in cui i 3,6 milioni, anch’essi destinati alle case popolari algheresi, sono rimasti improduttivi nelle casse pubbliche. Caragol, la nostra paziente lumachina algherese, ha vinto le leggi della biologia per poter completare il suo lungo percorso iniziato nel 2002 e vedere, forse tra tre anni, l’opera completata. Spero sia lei, nell’occasione, la vera e unica festeggiata in questa incresciosa vicenda in cui si poteva e si doveva far meglio e di più.
*Scrittore ed ex assessore regionale
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