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25 agosto 2022
«Caragol, case e fake news»
L´ex sindaco di Alghero non ne lascia passare più una. Il suo commento alle dichiarazioni sul rifinanziamento delle case popolari a Caragol è piccante e tagliente contro gli amministratori locali e il presidente del Consiglio regionale Michele Pais
ALGHERO - La regione rifinanzia parte dell'intervento di edilizia popolare in itinere da oltre dieci anni a Caragol, gli amministratori locali ed il presidente Michele Pais esultano ma dall'ex sindaco di Alghero arriva la mazzata pubblica piccante e tagliente: «Si può far politica così» si domanda Mario Bruno ripercorrendo con dovizia di particolari l'iter per la realizzazione delle case, sempre più necessarie ed attese in Riviera del Corallo, dove si contano centinaia di famiglie in lista per un alloggio popolare.
Scrive Bruno: «Michele Pais con tanto di post sponsorizzato dice a caratteri cubitali, con tanto di faccione: “3.4 milioni dalla Regione, dalle parole ai fatti, 20 nuovi alloggi a Caragol”. Voi direte la Regione ha stanziato ora 3.4 milioni per realizzare 20 alloggi a Caragol. E invece: Lo IACP (Area) nel 2010 (avete letto bene, 2010) aveva stanziato 1.7 milioni per 20 alloggi a Caragol. Ma non è andata avanti. Le risorse stanziate erano e sono insufficienti. La Regione nel 2016 (avete letto bene, 2016) ha accordato una richiesta della mia amministrazione per 3.6 milioni (25 alloggi). Il bando per reperire alloggi popolari da privati, da noi varato, non è stato riproposto dall’amministrazione in carica dopo averlo lasciato andare deserto».
«Oggi la Regione ha stornato 1.7 milioni di quei 3.6 milioni dati a noi nel 2016 per aggiungerli agli 1.7 milioni dati nel 2010 per Caragol. Cioè 3.4 milioni di euro vecchi. Come le navi di Mussolini.
Quindi la notizia è che non si potranno fare i 25 alloggi perché il finanziamento del 2016 è stato falcidiato. Nessuna nuova risorsa dalla Regione. Eppure il post annuncia 3.4 milioni ora. Quelli del passato. Quando Pais non era in Regione. Ma lui li sponsorizza come cosa propria» chiude perentorio Mario Bruno.
Foto d'archivio
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