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Alguer.itnotiziesardegnaOpinioniEconomiaEolico off-shore, consapevolezza e informazione
Luca Balzani 4 agosto 2022
L'opinione di Luca Balzani
Eolico off-shore, consapevolezza e informazione
<i>Eolico off-shore, consapevolezza e informazione</i>

Ho letto con attenzione gli articoli e le note stampa dei giorni scorsi relative alla proposta di costruzione di un impianto eolico off-shore nella costa tra Alghero e Bosa, presentata dalla società Acciona. Sebbene comprenda le perplessità sollevate da esponenti della politica locale e regionale, tuttavia non condivido le preoccupazioni espresse con toni talvolta catastrofici. In questo momento storico, in cui il mondo intero si trova ad affrontare una transizione importante verso la produzione di energia da fonti rinnovabili, creare un clima di rifiuto e di agitazione verso la costruzione di infrastrutture utili a ridurre l’impatto sull’ambiente delle attività umane, potrebbe rappresentare un fattore negativo. La costruzione di un impianto eolico off-shore dovrebbe essere considerata una buona notizia, sia perché rientra tra le tecnologie attualmente disponibili e adottabili per produrre energia da fonti rinnovabili, allontanandoci sempre più dalle fonti fossili, come il carbone, ed anche perché contribuirebbe a realizzare gli obiettivi che ci siamo posti a livello a livello Europeo con il Green New Deal, e a livello nazionale con il PNIEC. È evidente a tutti che la costruzione di un’infrastruttura abbia un effetto sui luoghi, non solo nel caso di un impianto eolico in mare. Pensiamo per esempio alla costruzione di una strada. Costruiamo strade non perché desideriamo estirpare piante di ulivo e gettare cemento, ma perché riteniamo che le strade siano utili e necessarie allo svolgimento delle nostre attività umane, e lo stesso vale per l’eolico.

I timori espressi da più parti verso il rischio che i progetti vengano calati dall’alto o che si conceda territorio regionale (e quindi nazionale) per le speculazioni, e la previsione di svantaggi sicuri, stravolgimenti delle città e compromissione permanente dei luoghi, potrebbero essere invece un’opportunità per avviare un serio momento di confronto su questi temi, analizzando non solo gli aspetti negativi ma anche quelli positivi. Nello specifico vorrei porre l’attenzione su due elementi. Il primo riguarda la consapevolezza e l’informazione sugli interventi proposti. Ritengo che questa sia una grande occasione per le comunità. In questa fase è importante essere informati come cittadini, sollecitando gli interventi di esperti su questi specifici argomenti. Senza terrorismo psicologico sulla costruzione di nuove infrastrutture ma con consapevolezza, non solo dei rischi, ma anche delle opportunità.

Una delle preoccupazioni che emerge maggiormente, nelle parole dei politici locali e dei cittadini riguarda l’individuazione delle aree in cui costruire tali impianti. E ci colleghiamo al secondo punto, quello relativo alla normativa. È importante sottolineare come il legislatore abbia previsto un intervento per colmare la necessità di individuare aree idonee per la costruzione di impianti da fonti rinnovabili. Proprio il D.lgs 199/21, dando attuazione alla direttiva 2018/2001 che promuove l’uso dell’energia da fonti rinnovabili, prevede la definizione di un meccanismo di pianificazione per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili che si basa sull’individuazione di aree idonee.
Nello specifico, per gli impianti off-shore, saranno considerate idonee quelle aree individuate dal Piano di gestione dello spazio marittimo, il quale dovrà essere adottato entro 180 giorni dall’entrata in vigore del D.lgs 199/21, avvenuta a giugno 2022. In questo caso, la politica potrebbe svolgere un ruolo fondamentale orientando l’attenzione e le energie affinché questi termini vengano rispettati. Con questo mio intervento vorrei promuovere un approccio che tenda a concentrarsi anche sui vantaggi che possiamo ottenere da tali progetti. Progetti che si dovranno realizzare, nel nostro territorio o in quello a noi vicino. Cogliamo queste occasioni per avviare un confronto proficuo nella comunità, al fine di essere informati come cittadini, e per comprendere al meglio come i nostri rappresentanti intendano affrontare tali questioni. E questo periodo di campagna elettorale potrebbe essere favorevole a tal scopo.



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