Luciano Deriu
14 luglio 2022
Antonio Simon Mossa, l´anniversario
Antonio Simon Mossa ha progettato un’architettura che riscopriva i legami mediterranei e riportava la casa sarda sulle coste seguendo un’evoluzione di approccio con l’ambiente che lo ha portato nei lavori finali della sua breve vita, a un’ecologia del paesaggio
ALGHERO - È bello e giusto ricordare oggi con affetto un grande della nostra storia, scomparso il 14 luglio del 1971. Antonio Simon Mossa ha progettato un’architettura che riscopriva i legami mediterranei e riportava la casa sarda sulle coste seguendo un’evoluzione di approccio con l’ambiente che lo ha portato nei lavori finali della sua breve vita, a un’ecologia del paesaggio. Alla difesa delle minoranze, delle piccole nazioni, inclusa la Sardegna, minacciate dall’ingordigia dei grandi stati, ha dedicato gran parte della sua vita.
In questi nostri tempi di cinismo e di acciaio la sua storia può sembrare astrusa. La comunità dei popoli minoritari, che Simon auspicava, è quanto mai lontana, mentre odierne aspirazione autonomiste sono di nuovo il fuoco di una guerra che mostra il volto feroce dell’escalation della disumanità. Di eroi che parlano di parità di diritti ne sono rimasti pochi e davvero non sono più quegli eroi romantici pronti, come Simon, a affrontare ogni impresa. Simon cresciuto sassarese, sentiva fortemente la sua identità di sardo e quella algherese di adozione, ma si sentiva a pieno titolo anche cittadino di Catalogna come dell’Andalusia, della Provenza, di Euskadi, patria dei Baschi e di molti paesi del mondo.
Di tutti questi paesi parlava la lingua e conosceva profondamente la civiltà. L’”architetto di Alghero”, Antoni nei paesi catalani, è stato poco ascoltato per i suoi piani urbanistici, assai meno per il suo linguaggio architettonico, che avrebbe potuto ispirare un’identità architettonica alla città che lui, cittadino del mondo, amava particolarmente. Oggi è giusto pensare a lui con riconoscenza.
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