SASSARI - Si è tenuta nei giorni scorsi sera l’Assemblea costitutiva dell’associazione Rete Porti Sardegna, che ha eletto alla presidenza Franco Cuccureddu, fondatore nel 2001 e storico presidente del Consorzio Rete porti Sardegna. L’incarico di vicepresidente è andata, invece, a Matteo Molinas, giovane e preparato esponente del Molinas group, che gestisce i porti turistici di Portorotondo, Marana, Cala Bitta e Portus Karalis. Sono, invece, stati chiamati a far parte del Consiglio Direttivo i sindaci di La Maddalena, Fabio Lai, Posada, Salvatore Ruiu, Bosa, Piero Casula, il vicesindaco di Santa Teresa Gallura, Nello Mura, l’Avv. Sebastiano Tronci e gli imprenditori: Franco Ammendola e Gianni Onorato.

Il Consorzio Rete Porti Sardegna, pur non interrompendo mai del tutto l’attività, era stato messo in liquidazione, a seguito delle disposizioni del TUSP (testo unico sulle società partecipate, noto anche come legge Madia) che aveva obbligato gli enti pubblici ad uscire da tutte le società partecipate, che non avevano determinate caratteristiche dimensionali in termini di fatturato e di personale. Così dopo la fase di liquidazione del Consorzio, affidata allo stesso Cuccureddu, si è formalmente ed immediatamente attivato il processo di ricostituzione della Rete Porti Sardegna, con una diversa natura giuridica, quella associativa, appunto, compatibile con le disposizioni della legge Madia. Sono rimaste le stesse, invece, le finalità di promozione del turismo nautico in Sardegna e di rappresentanza della portualità turistica, settore spesso trascurato ma che rappresenta uno degli asset principali dell’offerta turistica della nostra Isola, sia sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo.

Sono 14 le strutture portuali che fanno parte, come soci fondatori, della nuova associazione Rete Porti Sardegna, di cui cinque fanno capo a soggetti pubblici, si tratta dei comuni di: Santa Teresa Gallura, La Maddalena, Posada, Baunei, Bosa e nove a società private, fra le quali il Molinas Group, Turismar, Sea Company, Motomar, ecc. I porti turistici aderenti alla Rete, con una maggiore concentrazione nella costa orientale, specie in Gallura, sono: Santa Teresa Gallura, Cala Gavetta (La Maddalena), Cala Bitta (Arzachena), Marina di Portorotondo, Yachting Club Marana (Golfo Aranci), La Caletta (Posada/Siniscola), Santa Maria Navarrese, Arbatax, Porto Corallo (Villaputzu), Marina Piccola (Cagliari), Portus Karalis (Cagliari), porto fluviale di Bosa, alle strutture portuali si aggiungono i prestigiosi campi boe smeraldini di Cala di Volpe e del Grande Pevero.

Diverse altre strutture portuali (porti, approdi e campi boe) stanno completando la documentazione necessaria e verranno inseriti nella rete in una successiva assemblea. Fra i primi adempimenti della ricostituita Rete Porti Sardegna, ci saranno quelli dell’organizzazione della partecipazione con propri prestigiosi stand alle principali fiere nautiche europee, come sempre avvenuto dal 2001 fino allo stop imposto dalla pandemia, in particolare a quelle di Dusseldorf e Parigi e quello di costituire un gruppo di lavoro per affrontare, con la Regione, il tema della scadenza delle concessioni e le modalità di effettuazione dei bandi. Altro obiettivo è quello di riattivare gli Accordi con l’UPPC (Union Ports de Plaisance de Corse), l’omologa rete dei porti della Corsica, per una più efficace promozione del bacino di navigazione sardo-corso, che resta una delle principali destinazioni al mondo, specie per il target dei maxi e dei giga yacht.