Alguer.it
Notizie    Video    Alguer.cat   
NOTIZIE
SardegnaTurismo Alguer.it su YouTube Alguer.it su Facebook
Alguer.itnotizieoristanoAmbienteAmbiente › Rinasce l´olivastro millenario del Montiferru
S.A. 13 giugno 2022
Rinasce l´olivastro millenario del Montiferru
Tutti gli interventi realizzati nel corso dell’autunno e dell’inverno hanno cominciato a dare in primavera i frutti sperati: la pianta si conferma essere viva e vitale, i germogli hanno superato i 40 centimetri. E´ la rinascita dell´olivastro millenario di Sa Tanca Manna
Rinasce l´olivastro millenario del Montiferru

Montiferru - «E’ una grandissima emozione rivedere i germogli sull’olivastro millenario di Sa Tanca Manna, dopo il rogo che lo scorso 24 luglio ha devastato l’intero Montiferru, ed in particolare questa area e questo monumento naturale che sembrava essere andato perduto». A dirlo questa mattina, ai piedi della pianta nella località nell’agro di Cuglieri, Gianluigi Bacchetta, docente di Botanica e direttore dell’Orto Botanico dell’Università di Cagliari, accorso nella zona l’estate scorsa all’indomani dei violentissimi incendi per constatare i terribili danni alla vegetazione.

«Pochi credevano nella possibilità di una ripresa – prosegue il professore, che in questi 10 mesi ha continuato a fare la spola tra Cagliari e Cuglieri - In tanti dicevano che si stava addirittura sprecando tempo nel cercare di rianimare questa pianta. Invece hanno avuto la meglio le azioni che si sono portate avanti: la pacciamatura, l’irrigazione di emergenza, la somministrazione degli amminoacidi levogiri per il ripristino della funzionalità radicale, la protezione del tronco con i teli di juta e poi la copertura a simulare la chioma che era andata perduta».

Tutti gli interventi realizzati nel corso dell’autunno e dell’inverno hanno cominciato a dare in primavera i frutti sperati: la pianta si conferma essere viva e vitale, i germogli hanno superato i 40 centimetri, e testimoniano come quest’albero, che ha millenni di esperienza, ha capito quale fosse il momento adeguato per rivegetare: «Non è stato possibile in autunno, perché si è trattato di una stagione molto siccitosa – riprende Bacchetta - Di certo non avrebbe sprecato energie d’inverno, con i rigori tipici e le giornate corte. Ha atteso la primavera, quando le condizioni si sono mostrate ideali. Già dal Venerdì santo avevo visto che in una porzione della ceppaia c’era un’attività vegetativa e si stava realizzando sotto corteccia attività di fotosintesi clorofilliana».

I segnali c’erano tutti, e per questo abbiamo mantenuto costantemente umida la porzione della ceppaia che si mostrava essere l’unica in grado di riprodurre germogli. E questo è stato, a dispetto di quanti non credevano più nell’olivastro millenario e già da tempo dicevano che sarebbe stato bene eliminare completamente il tutto”. Il lavoro però non si ferma: «Come Banca del Germoplasma della Sardegna continuiamo a coltivare i semi dell’olivo millenario – aggiunge il direttore dell’Orto Botanico dell’Università di Cagliari - perché potranno essere utili, e come Orto Botanico – in base alla convenzione con il Comune di Cuglieri e in accordo con l’associazione Montiferru – proseguiamo nelle attività di monitoraggio e di salvaguardia del Patriarca nella speranza che possa diventare esempio di resilienza anche per una comunità che, a distanza di un anno, soffre ancora gli effetti nefasti del rogo che c’è stato e attende ancora gli aiuti del Governo regionale che ancora non sono stati erogati».



Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2025 Mediatica SRL - Alghero (SS)