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Cor 11 giugno 2022
Fuoco in cella a Bancali: poliziotti feriti
Fatto gravissimo quello accaduto ieri nel carcere di Sassari, dove un detenuto proveniente da quello di Cagliari ha ferito diversi poliziotti penitenziari. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE
Fuoco in cella a Bancali: poliziotti feriti

SASSARI - Fatto gravissimo quello accaduto venerdì nel carcere di Sassari, dove un detenuto proveniente da quello di Cagliari ha ferito diversi poliziotti penitenziari. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. «E’ accaduto un fatto gravissimo, l’ennesimo - denuncia il Delegato Nazionale del SAPPE per la Sardegna Antonio Cannas. L’uomo, straniero ‘attenzionato’ anche per fondamentalismo islamico, era appena arrivato dal carcere di Cagliari quando è andato in escandescenza, colpendo prima i poliziotti addetti ai controlli di primo ingresso, per poi dare fuoco alla cella e scagliarsi contro altri Agenti. Tutti i poliziotti, che sono stati bravissimi a contenere le violente intemperanze dell’uomo, sono dovuti ricorrere alle cure ospedaliere». Si intervenga al più presto perché il Personale di Polizia Penitenziaria di Sassari è allo stremo, conclude Cannas, che esprime solidarietà ai colleghi contusi e feriti.

Solidarietà ai poliziotti feriti ed a tutti i poliziotti di Sassari arriva anche da Donato Capece, segretario generale del SAPPE: «Mi preoccupa questo nuovo grave episodio avvenuto nel carcere di Sassari. Torno a denunciare come la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza delle carceri sarde e del Paese. Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni. Ed è grave che, pur essendo a conoscenza delle problematiche connesse alla folta presenza di detenuti psichiatrici, le Autorità competenti non sia ancora state in grado di trovare una soluzione. Ogni giorno nelle carceri italiane succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre. Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. Anche la gestione dei detenuti con problemi psichiatrici, che hanno invaso le carceri dopo la chiusura degli O.P.G., merita attenzione ed una urgente e compiuta risoluzione. Certo è che la loro presenza ha fatto aumentare il numero degli eventi critici nelle carceri».

Dura la presa di posizione del SAPPE: «Se gli attuali vertici ministeriali, dipartimentali e regionali non pongono tra le priorità d’intervento la garanzia dell’incolumità fisica dei poliziotti penitenziari, sentiranno presto la nostra voce d’ira e di protesta nelle piazze! Le carceri sono in mano ai delinquenti e l’Amministrazione Penitenziaria ha affidato e le politiche penitenziari ai Garanti dei detenuti, facendo venire meno la sicurezza delle strutture. E’ una vergogna! Fare il poliziotto penitenziario in carcere è sempre più pericoloso e noi ci sentiamo abbandonati da tutti: dalle Istituzioni, dalla politica e soprattutto da Ministero della Giustizia e Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria».
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