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2 giugno 2022
Cerealicoltura: finanziato il 58% delle domande
La denuncia arriva dal presidente di Confagricoltura Sardegna, Paolo Mele, che ha ricordato come sia inaccettabile che solo 429 aziende possano godere dei fondi di aiuto e ben 318 debbano rimanere al palo
CAGLIARI - «Mentre in questi mesi di crisi dovuti alla guerra non si fa altro che parlare del comparto cerealicolo e delle difficoltà che il mondo intero sta affrontando per assicurarsi questa risorsa fondamentale per l’alimentazione umana e degli animali d’allevamento, la Regione Sardegna pubblica la graduatoria di un bando per il miglioramento della filiera cerealicola, e in particolare del grano duro nella nostra Isola, finanziando solo il 58 per cento delle domande con circa 1milione e 875mila euro e lasciando fuori il 42 per cento fra quelle ammissibili ma non finanziabili».
La denuncia arriva dal presidente di Confagricoltura Sardegna, Paolo Mele, che ha ricordato come sia inaccettabile che solo 429 aziende possano godere dei fondi di aiuto e ben 318 debbano rimanere al palo. Dall’inizio del conflitto in Ucraina proprio il settore cerealicolo è stato quello ad aver pagato gli embarghi e i blocchi più serrati nella commercializzazione dalle coste settentrionali del Mar Nero verso il resto d’Europa, l’Asia o il continente africano. «Il passaggio della gestione dei fondi dall’agenzia agricola regionale Argea verso quella di Laore – ha precisato Mele – aveva già causato enormi ritardi, almeno sei mesi, che hanno portato all’avvio delle fasi di erogazione a ben dodici mesi dalla scorsa trebbiatura dei campi. Oggi stiamo per lavorare i nuovi raccolti e ancora dobbiamo fare le domande per l’erogazione finale dei fondi della vecchia stagione 2020-2021. I termini per la presentazione di tali richieste di pagamento, per i soli fortunati del gruppo dei 429, scadono infatti il prossimo 13 giugno».
Alla luce della grave situazione in cui versa l’intero mondo cerealicolo della Sardegna, il presidente regionale di Confagricoltura chiede alla Regione «un cambio di marcia rapido e veloce per recuperare le risorse mancanti e far scorrere quindi tutti i soggetti in graduatoria ammissibile. Il Consiglio regionale e la Giunta è bene che si attivino da subito e con la necessaria urgenza per reperire le economie utili per chiudere l’annata agraria 2020-2021 e soprattutto che assicurino la copertura finanziaria per la prossima stagione 2021-2022, dove i fondi risultano essere ancora più carenti di oggi», ha concluso Paolo Mele.
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