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S.A. 23 maggio 2022
Reati informatici: +89% in Sardegna
In dieci anni in Sardegna truffe e frodi informatiche aumentate del +89,2%: sesto posto in Italia. La poco invidiabile classifica vede al primo posto il Veneto
Reati informatici: +89% in Sardegna

CAGLIARI - Nell’ultimo decennio, in Sardegna i reati informatici denunciati dalla forza di Polizia all’autorità giudiziaria, sono quasi raddoppiati (+89,2%). Aumentati al ritmo del 10,1% l’anno, pongono il nostro territorio al sesto posto assoluto in Italia dove, in media, tra il 2010 e il 2020 le truffe e frodi informatiche sono salite del 72,8%.
La poco invidiabile classifica vede al primo posto il Veneto
(+110,2%), seguito dalla Sicilia (+102,9%) e dall’Umbria (+102,3%).
All’opposto, si osserva un dinamismo più contenuto del fenomeno in
Molise (+8,0%) e Provincia Autonoma Trento (+6,1), mentre è in
controtendenza la Provincia Autonoma Bolzano (-10,4%).

«La guerra in Ucraina - afferma Fabio Mereu, VicePresidente di
Confartigianato Imprese Sardegna e delegato per l’Innovazione
Tecnologica - ha messo in evidenza come uno dei caratteri dei nuovi
conflitti ibridi sia quello degli attacchi informatici». «Le
operazioni di guerra cibernetica – continua Mereu - comprendono
l’attacco a siti istituzionali e aziendali, ultimo in ordine di tempo
l’attacco al sito della Polizia di Stato qualche giorno fa, mettendo
in primo piano il tema della sicurezza informatica di enti e imprese.
La Sicurezza informatica diventa quindi fattore cruciale anche per le
MPI».

Per cogliere il posizionamento delle imprese in relazione alla
sicurezza informatica l’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese
Sardegna ha esaminato i dati dell’ultima indagine dell’Istat sulla
situazione e prospettive delle imprese dopo l’emergenza sanitaria,
nella quale sono esplorate le tendenze di 9 fattori chiave della
trasformazione digitale delle imprese e le quote di imprese che li
hanno indicati come molto importanti o cruciali. Le imprese mostrano una crescente consapevolezza sui rischi della digitalizzazione e dedicano molta attenzione alla sicurezza, in termini di prevenzione di attacchi ed eventuali azioni di recupero dei dati, con il 42,1% delle micro e piccole imprese (MPI) che lo considera molto importante o cruciale. La quota è del 44,8% nelle MPI del commercio, del 41,1% nella manifattura, del 39,6% per gli altri servizi e del 37,2% per le costruzioni.

E proprio per costruire una società digitale isolana che metta
l’economia delle imprese al riparo da attacchi informatici e che sia,
allo stesso tempo, più smart e capace di ridurre i costi energetici,
la Regione, con tre milioni di euro ha finanziato lo SharD-HUB, il
digital innovation hub guidato da Sardegna Ricerche. Questo progetto, di cui fa parte anche Confartigianato Sud Sardegna, è
stato presentato alla Commissione europea dopo aver superato la
selezione italiana per diventare uno dei poli della rete europea per
l’innovazione digitale e creare così un ponte virtuale tra la Sardegna
e il resto del mondo. Per Confartigianato Sardegna, però, tra i fattori della digital transfomation il più rilevante è quello della qualità della
connessione Internet.
22 novembre



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