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12 maggio 2022
«Volevo togliermi anch´io la vita»
Così Massimiliano Farci, accusato dell´omicidio di Speranza Ponti, avvenuto tre anni fa ad Alghero, respinge le accuse e conferma di aver trovato l´ex compagna impiccata una volta rientrato a casa
SASSARI. «Quando sono rientrato a casa di mattina (6 dicembre del 2019 ndr), con un cornetto alla crema in mano per Speranza, non la trovavo, poi ho aperto la porta della cabina armadio ed ho trovato la mia compagna impiccata con un lenzuolo legato alla maniglia. Era senza vestiti e il suo cuore non batteva più».
Parole di Massimiliano Farci (nella foto), in occasione della deposizione nell’aula della Corte d’Assise del Tribunale di Sassari nell'udienza di mercoledì. L'uomo, 55 anni, originario di Assemini ma al tempo residente ad Alghero, è accusato dell'omicidio di Speranza Ponti, avvenuto proprio ad Alghero il 5 dicembre di tre anni fa. Prossima udienza il 31 maggio quando interverranno gli avvocati di parte civile (Carboni e Morette).
Poi le lacrime davanti ai pm Beatrice Giovannetti e Angelo Beccu che lo incalzavano di domande. Farci ha sempre respinto le accuse ma i suoi racconti, fin dall'arresto, sono stati lacunosi e contraddittori secondo i magistrati inquirenti ed i carabinieri. Davanti alla corte presieduta da Massimo Zaniboni ha anche tentato di giustificare il motivo per cui aveva ingannato chi cercava Speranza (nonostante fosse già morta) con un post su Facebook: «volevo prendere tempo ed avevo deciso anche io di togliermi la vita, ma senza riuscirci».
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