Cor
30 aprile 2022
L'opinione di Cor
A proposito dell´archiviazione di Punta Giglio
Ovviamente non era in discussione la ragione principale della nostra mobilitazione, che è stata fin dall'inizio e continua a essere, rivolta a metter in evidenza il danno ambientale provocato dall'aumento della pressione antropica in una Zona di Protezione Speciale, danno determinato da una nuova attività economica, di grave disturbo delle specie protette, attività privata di ristorazione per cui non esistono misure di mitigazione, ossia vi è un rischio concreto di conseguenze irreversibili, attività incongrua che prosegue nonostante le chiare raccomandazioni dell'ISPRA che rimandano alla normativa vigente per i siti della Rete Natura 2000 dell'Unione Europea (e i rilievi di illegittimità sollevati dell'Amministrazione regionale per altri aspetti).
Il Bando "Cammini e Percorsi" comunque, nel nostro specifico caso, conteneva in effetti aspetti "anomali" che a guardare più a fondo rivelerebbero probabilmente qualcosa...
Lo stesso direttore del Parco, d'altronde, denunciò, in un documento ufficiale, che "il Bando del Demanio trascurò in modo colpevole" il fatto che la struttura si trovasse in una zona di particolare tutela ambientale. Ha usato proprio l'espressione: "in modo colpevole". Vorrà pur dire qualcosa? Controllando i documenti del Bando e i criteri di valutazione dei progetti concorrenti, si scopre che i "fattori ponderali", per il caso di Punta Giglio, sono evidentemente "strabici", incapaci di valutare un progetto che doveva essere inserito in una zona di protezione speciale a tutela di habitat e specie. Pensate, solo il 15% dei voti (15 su 100) andava alla "sostenibilità ambientale" come elemento di valutazione! Insomma, solo chi non conosceva bene Punta Giglio e non si faceva tanti scrupoli a immaginarsi un bel albergo "di lusso" (parole usate nel 2018 in un articolo della Nuova Sardegna dove si da notizia dell'aggiudicazione), poteva partecipare ad un simile Bando e puntare a vincerlo. Ecco perché nessuna cooperativa sarda vi ha partecipato. Ci viene da alcuni contestato: "E perché non avete partecipato voi?".
La risposta sta qui: "Quelli che hanno preso in esame e hanno studiato quel bando di gara e conoscevano bene Punta Giglio hanno capito che era stata pensata una cosa improponibile: prevedere una attività ricettiva lì significava non tener conto della natura e qualità del contesto. Partecipare ad un bando così impostato, con un progetto magari più sensibile alle ragioni ambientali, sarebbe stata solo una inutile perdita di tempo. Il progetto della soc. coop. Il Quinto Elemento ha vinto proprio per la sua stratosferica proposta: 70 posti letto in nuove strutture da realizzare sulla falesia! Poi è stato rimaneggiato. Il Bando "Cammini e Percorsi", almeno nel caso specifico di Punta Giglio era "colpevole" di travisamento delle intenzioni. Non ci sarà stata "turbativa d'asta", secondo i giudici, e noi semplici cittadini non siamo titolati a costituirci come parte offesa. Va bene. Ciò non toglie che siamo, noi stessi, legittimamente "turbati" da questa sciagurata vicenda, un caso emblematico di "democrazia negata", "beffa all'ambiente", "deflorazione assistita", "restauro offensivo della nostra sensibilità antifascista". La nostra battaglia continua, perché sia ristabilita almeno la decenza.
*presidente Comitato Punta Giglio Libera
|