S.A.
29 aprile 2022
Bando filiera, domande dal 23 maggio
Pubblicate le istruzioni per la presentazione delle domande relative al V Bando dedicato ai contratti di filiera e di distretto
CAGLIARI - «Il Ministero delle Politiche agricole ha pubblicato le istruzioni per la presentazione delle domande relative al V Bando dedicato ai contratti di filiera e di distretto. Si tratta di una delle misure previste dal Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con cui sono stati stanziati 1,2 miliardi di euro, di cui 380 milioni utilizzati per lo scorrimento della graduatoria precedente e 300 milioni destinati al metodo biologico. Attraverso i contratti di filiera e di distretto, sarà possibile rafforzare la tutela verso i produttori primari, soprattutto al Sud Italia e in Sardegna. Rafforzare i contratti di filiera significa aumentare la forza contrattuale dei produttori primari e quindi il loro potere nella definizione dei prezzi. Le imprese agricole, sempre attraverso la distribuzione di questi fondi possono avviare investimenti e creare valore aggiunto, redditività, occupazione lungo le singole filiere».
Lo dichiara il deputato Luciano Cadeddu, componente della commissione Agricoltura. «Le domande di accesso potranno essere presentate entro 90 giorni a partire dal 23 maggio, quando dovrà essere operativa la piattaforma web dedicata – spiega Cadeddu – I contributi sono rivolti a imprese, anche in forma associata, cooperative, consorzi e reti di impresa del settore agricolo e agroalimentare. Rientrano anche le organizzazioni di produttori e le loro associazioni, comprese anche società miste dove il capitale sociale sia almeno al 51% di imprenditori agricoli». «Gli obiettivi che si punta a raggiungere con i contratti di filiera e di distretto per i settori agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura, della silvicoltura, della floricoltura e del vivaismo riguardano la maggiore sostenibilità del comparto primario nazionale – aggiunge – una maggiore armonizzazione nell'utilizzo di fitofarmaci, antimicrobici, fertilizzanti di sintesi; potenziare le produzioni agricole e lottare contro la perdita di biodiversità; migliorare il benessere degli animali; garantire il contributo agli obiettivi climatico-ambientali; migliorare la distribuzione del valore lungo le diverse fasi della catena; sviluppare la produzione di energia rinnovabile e l’efficienza energetica; garantire la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare, ridurre le perdite e gli sprechi alimentari».
«Caratteristica del contratto di filiera è la multiregionalità degli interventi, con costi ammissibili sino all’85% per singola regione per un ammontare totale che va da 4 a 50 milioni di euro – continua Cadeddu – Sono ammessi investimenti in attivi materiali e immateriali connessi alla produzione agricola, investimenti per la trasformazione dei prodotti e la loro commercializzazione, per l’adesione a regimi di qualità, per l’organizzazione e la partecipazione a concorsi e fiere, per progetti di ricerca e sviluppo e promozione». «Gli investimenti dovranno essere conclusi non oltre il secondo trimestre del 2026, nei tempi previsti, dunque, dal PNRR» conclude.
|