Gianni Chessa
11 aprile 2022
L'opinione di Gianni Chessa
Puntiamo al turismo culturale in Sardegna
Con un concreto impegno nella tutela e nella valorizzazione dei beni storici e archeologici possiamo finalmente proporre la Sardegna come meta del turismo culturale. Il rafforzamento di questo segmento turistico, forte dell'unicità che, anche in questo settore, caratterizza l’Isola, può rappresentare una risorsa importante da sfruttare sempre meglio nel mercato nazionale e internazionale. Non solo perché è giusto far conoscere al mondo la storia millenaria della Sardegna, ma anche perché esiste una tendenza che vede il turismo culturale in forte crescita e la Regione vuole investire per farlo diventare un'offerta importante del sistema turistico sardo. Sarà un vero e proprio ‘expo’ dell’archeologia, dove, per la prima volta, all’interno di una stessa iniziativa si troveranno tutte le professionalità del settore, dai siti museali a quelli archeologici, esperti nazionali e internazionali, la stampa specializzata e i tour operator. Metteremo in vetrina il vasto patrimonio archeologico realizzando un appuntamento di elevato profilo culturale, che coniugherà la tradizione con la modernità e sancirà una Sardegna appetibile e competitiva anche nel turismo culturale. Siamo una terra ricca di storie affascinanti che meritano di essere raccontate e che rappresentano una grande opportunità anche per il sistema delle imprese turistiche, delle agenzie culturali e delle amministrazioni locali nei vari territori. I sardi devono riappropriarsi con orgoglio della propria identità e prendere coscienza del valore storico e culturale della propria terra. L’ennesima dimostrazione dell’interesse per la nostra storia arriva dal successo della mostra 'Sardegna isola megalitica”, promossa dalla Regione (fondi Por Fesr Sardegna 2014-2020) e giunta alla terza tappa a Salonicco (fino al 15 maggio), che sta garantendo una visibilità internazionale all’Isola, ai suoi musei, ai suoi beni archeologici. La mostra, che ospita anche un Gigante di Mont’e Prama (un pugilatore), è già stata vista da 213.400 visitatori, tra il Neues Museum di Berlino e il Museo Ermitage di San Pietroburgo. Dopo la Grecia avrà l’ultima tappa al Museo Mann di Napoli dal 10 giugno. I reperti esposti sono solo un assaggio dell’offerta che garantisce l'immenso patrimonio archeologico sardo, che può posizionare la Sardegna ai vertici del mercato turistico-culturale, attirando turisti, studiosi e appassionati dall'Italia e dall’estero durante tutto l'anno. Il turismo culturale è una delle varie chiavi per destagionalizzare i flussi turistici. Archeologika è un'iniziativa culturale prestigiosa, fortemente voluta dal presidente Solinas che crede nel turismo archeologico, che farà parlare della Sardegna e della sua storia identitaria e millenaria. A supporto di questo vasto progetto di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, la Giunta regionale sta facendo importanti investimenti. In particolare, ha stanziato un milione di euro per la progettazione e la realizzazione di campagne di scavo archeologico nei siti di significativa rilevanza storica e culturale. Dalla nostra storia, caratterizzata da un fascino unico, possiamo trarre linfa vitale per il futuro della nostra Isola, promuovendo una forma di turismo moderno e intelligente, soprattutto nei ‘mesi di spalla’ e nelle zone interne.
*assessore regionale del Turismo
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