Per la prima volta un algherese entra a far parte di quest’organo. Il Consiglio Consultivo è un organo creato nel 2001 per supportare l’associazione ed è formato da esperti provenienti da tutti i territori di lingua catalana
ALGHERO - L’attivista algherese Carlo Sechi entra a far parte del Consiglio Consultivo della Plataforma per la Llengua. Per la prima volta un algherese entra a far parte di quest’organo. Il Consiglio Consultivo è un organo creato nel 2001 per supportare l’associazione ed è formato da esperti provenienti da tutti i territori di lingua catalana. Carlo Sechi, docente di musica in pensione, è uno degli attivisti culturali storici di Alghero, città dove ha esercitato i mandati politici di assessore alla cultura, tra il 1984 e il 1987, e di sindaco tra il 1994 e il 1998, periodo durante il quale ha dato impulso a numerose iniziative comunali finalizzate al recupero dell’algherese. Fondatore del movimento “Sardenya i Llibertat”, del periodico L’Alguer e dell’Obra Cultural de l’Alguer, associazione della quale è oggi il direttore, Sechi ha ricevuto nel 1996 la Creu de Sant Jordi della Generalitat de Catalunya.
I membri del Consiglio Consultivo rappresentano una pluralità di posizioni politiche e ideologiche e dispongono di una visuale globale su tutti i territori di lingua catalana e delle varie situazioni sociolinguistiche. Oltre a Sechi ne fanno parte Salvador Cardús (sociologo), Jordi Font (operatore culturale), Josep Maria López (giornalista), Isidor Marí (sociolinguista), Joan-Carles Martí (scrittore e traduttore), Lliris Picó (filologa), Jordi Porta (filosofo), Jordi Sànchez (attivista politico e
professore universitario), Abelard Saragossà (filologo), Miquel Sellarès (esperto in studi strategici), Josep Maria Terricabras (filosofo) e Vicenç Villatoro (scrittore e giornalista). Oltre a questi, ne hanno fatto parte i compianti Isabel-Clara Simó (giornalista e scrittrice), Francesc Ferrer i Gironès (storico e politico), Albert Manent (scrittore e attivista), Patrícia Gabancho (giornalista e scrittrice), Joan Triadú (critico letterario e accademico) e Miquel Strubell (sociolinguista).