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3 aprile 2022
Successo per il tour di Ignazio Chessa in Perù
I prossimi appuntamenti della piccola Compagnia di Alghero saranno in Sardegna. Ignazio Chessa: «speriamo sempre di superare ogni confine per presentare il nostro lavoro nel mondo»
ALGHERO - Ignazio Chessa con la Compagnia Lo Teatrì-Maldimarem sono rientrati lo scorso 30 marzo dopo un tour iniziato il 18 a Lima, invitati dall’Istituto Italiano di Cultura. Gli spettacoli: “Liberene el artista” e “Estroverdi” sono stati accolti ed apprezzati nelle quattro repliche da un pubblico numeroso e variegato, come si può vedere dalle tante foto e commenti postati sui social. La Direttrice dell’IIC, la Dott.ssa Silvia Vallini, ha creduto nel progetto ed ha comunicato con una mail arrivata alle prime ore dell’alba nella casella di Ignazio Chessa.
«Quando arrivano queste occasioni, il tempismo è fondamentale, quindi ho subito allertato il resto della Compagnia: Dario e Riccardo Pinna, autori e interpreti dal vivo delle musiche; Fabio Loi, Scenografo, costumista e all’occorrenza, divulgatore social, così come Tiziana Usai che si è incaricata della segreteria organizzativa internazionale. Una formazione vincente, sia sotto il punto di vista professionale che quello umano. Queste esperienze rafforzano e danno un impulso importante per il nostro mestiere. L’impegno è stato costante e ci ha consentito anche di vivere occasioni di scambio artistico, di relazioni culturali e umane con realtà locali, sia negli incontri informali nel dopo–teatro, sia nel webinair e incontro con l’attore inseriti nel programma ufficiale dell’Istituto».
«Nelle valige abbiamo portato la nostra arte, la tenacia della piccola compagnia teatrale che si ritaglia spazi nel panorama teatrale sardo e della penisola; e ci siamo riportati tanti spunti per nuovi progetti internazionali. La sfida di recitare in una lingua diversa mi ha fatto scoprire un nuovo modo di fare teatro che va ad integrarsi al mio. La ricerca delle diverse intonazioni, che la lingua stessa suggerisce, offre un impulso diverso alla recitazione. Un patrimonio che spero di poter spendere in molta parte del mondo ispano-parlante. Il linguaggio universale della musica dei due grandi maestri Pinna, ha permesso al pubblico di godersi appieno ogni momento dello spettacolo».
«Alla fine dello spettacolo, vissuto come uno stato di trance, visto il maggiore sforzo nella concentrazione che il monologo richiedeva, nonostante le mie perplessità il pubblico ha compreso il profondo significato del testo sulle fragilità dell’essere umano. Per Estroverdi, dopo il primo spettacolo, l’entusiasmo dei piccoli spettatori mi ha lasciato senza fiato, alla seconda replica ho usato tutto il mestiere per riuscire a contrastare le bordate di vivacità di bambini simpatici e reattivi a tutte le battute e interazioni previste nello show. I prossimi appuntamenti della Compagnia saranno in Sardegna e, speriamo sempre di superare ogni confine per presentare il nostro lavoro nel mondo».
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