Mi piace appena intravederti, quasi
entità di penombra. Se ti penso
tutta fulgore già ti perdo, e sei
d’un tratto sole che m’abbaglia e brucia.
Ecco perché m’afferro invece a un lieve
ed ultimo barlume: ti conosco
nella caducità che m’appartiene,
nel ricordo del giorno che scompare
e nei residui, sì lenti e lievi,
del tempo che per suo già mi reclama.
Così ti dico addio come per l’ultima
volta saluterei una ben nota
miracolosa parte di mia vita,
il più bel vespro, l’ora più radiosa.
So che ci rivedremo presto in qualche
plaga di sogno o di tenebra cupa
ove potrò narrarti di bellezza
o di questo dolore che non sai.
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Joseph Tusiani _
Poeta italo-statunitense (1924-2020)