ALGHERO - «Nulla è ancora perduto ma bisogna agire presto per salvare la Pineta di Maria Pia». E' chiaro e forte l'appello del professor Emmanuele Farris al microfono del
Quotidiano di Alghero sul degrado del "polmone verde" di Alghero e ne spiega le cause principali proponendo le "terapie" più opportune.
Il presidente della sezione sarda della Società Botanica Italiana non parla di numero chiuso bensì di aree da delimitare e dove non consentire l'accesso, in particolare nelle dune in spiaggia o le zone verdi tra l'arenile e l'ingresso della Pineta. Già questo intervento molto semplice aiuterebbe a preservare le specie botaniche più rare e storiche, dalle orchidee ai ginepri, di fronte alla proliferazione di piante più comuni e recenti «che banalizzano la qualità della vegetazione presente».
Prima di ogni altro provvedimento, tuttavia, è il piano di gestione del luogo a dover cambiare, definire un modello di governance e quindi fruizione dell'area verde: è il monito dell'esperto che insiste sulla convocazione di un tavolo permanente su cui far sedere i tecnici, gli enti pubblici, le imprese. Insieme ad un cambio culturale e un processo di sensibilizzazione che coinvolga le scuole, le associazioni e le attività turistiche. «Siamo tutti coinvolti, è il nostro patrimonio e oguno può fare la propria parte» conclude Farris.