S.A.
19 marzo 2022
Caro carburante, sospesa protesta tir
Via i presidi dai porti sardi dopo sei giorni. La decisione stata presa questa mattina dopo le decisioni del Governo sul taglio dei costi del carburante.
CAGLIARI - I camion lasciano i presidi e la protesta viene sospesa dopo sei giorni. La decisione stata presa questa mattina dopo le decisioni del Governo sul taglio dei costi del carburante. «Con il Decreto di ieri abbiamo raggiunto l’obiettivo prefissato ed è, quindi, giunta l’ora di riprendere tutti a lavorare». E’ questo il primo commento di Giovanni Mellino, Coordinatore di Confartigianato Trasporti Sardegna sulla decisione del Governo di tagliare di 25 centesimi il costo del carburante e di approvare una serie di norme per l’autotrasporto che garantiranno maggiori condizioni di equilibrio all’interno della filiera, mettendo in
sicurezza le imprese dei trasporti rispetto a variazioni nel costo del
carburante. Risultato raggiunto grazie al lavoro di molti mesi tra
UNATRAS, l’Unione delle Associazioni Nazionali più rappresentative
dell’Autotrasporto, e il Governo.
Il caro carburante, che da mesi ha messo a dura prova le circa 2.500
aziende sarde dell’autotrasporto che, con oltre 7mila dipendenti,
veicolano ogni giorno l’87% di tutte le derrate movimentate
nell’Isola, ha spento i motori, accendendo la rabbia, la
preoccupazione e il timore che gli automezzi potessero rimanere per
lungo tempo nelle rimesse per mancanza di convenienza a uscire lungo
le strade e consegnare le merci o, addirittura, non ripartire mai più. Un settore, quello dell’autotrasporto sardo che, al primo gennaio di
quest’anno, ha registrato una decrescita totale del 2,9%, di cui ben
il 5,7% solo nel comparto artigiano. Dal 2009, in Sardegna, è
scomparso circa il 20% del tessuto imprenditoriale. A livello
provinciale a Cagliari le imprese registrate sono risultate 1.123 di
cui 729 artigiane. Rispetto allo scorso anno, nel totale delle imprese
di autotrasporto merci, il calo registrato è del 2,9%. A Nuoro sono
362 (di cui 259 artigiane), con un calo del 2,7%. A Oristano sono 250
(185 artigiane) registrando un -2,3%. Infine a Sassari ci sono 741
imprese, di cui 474 artigiane: le cancellate sono il 3,0%.
Secondo i calcoli di Confartigianato Trasporti Sardegna, i vertiginosi
aumenti del costo del gasolio, hanno messo a dura prova anche la
stabilità delle diverse filiera produttive isolane. I conti sono presto fatti: un automezzo di 440 quintali di peso complessivo che percorre 150.000 km annui (percorrenza media minima perché il mezzo si ripaghi) e abbia un consumo di 3 km/litro, “beve” 50.000 litri di gasolio. Ogni centesimo di euro di accise in più sul gasolio quindi “pesa” su ogni singola motrice per 500 euro l’anno, ovvero ogni 10 centesimi di aumento “pesa” 5mila euro.
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