Antonello Peru
14 marzo 2022
L'opinione di Antonello Peru
L´Eni deve risarcire Porto Torres
ENI deve risarcire questo territorio andando ben oltre quel protocollo d’intesa sulla chimica verde del 2011 mai rispettato del tutto. Dobbiamo pretendere che a Porto Torres vengano portati anche altri progetti, finanziati dal PNRR e la filiera deve essere chiusa nel nostro territorio. Oggi il prodotto finito di Matrica viene realizzato a Terni anziché a Porto Torres. È inaccettabile. Nel PNRR Eni ha presentato un progetto da oltre 500 milioni di euro di economia circolare e chimica sostenibile per un impianto di trattamento dei rifiuti che si trova a Mantova. Perche’ non presentarlo per Porto Torres? ENI Rewind, società tra l’altro già presente a Porto Torres, gestisce, nella biorafineria di Gela, un progetto interessante di lavorazione di rifiuti e produzione di oli lubrificanti. Perche’ non svilupparlo a Porto Torres anche mediante un accordo regionale per far confluire i rifiuti? C’è poi uno dei prodotti di Matrica, un biodiserbante di origine vegetale che viene assorbito dal terreno senza inquinare. Oggi viene utilizzato con un accordo solo dal Comune di Porto Torres. Se venisse utilizzato con un analogo accordo in tutta la Regione avrebbe sicuramente delle ricadute economiche importanti. Tantissime cose sono cambiate rispetto al 2011. Allora eravamo pronti a invadere la Sardegna di coltivazioni di cardo per far funzionare l’impianto. Oggi si deve cambiare pagina e invece di importare materie vegetali da altre parti del mondo bisogna pensare, per far funzionare l’impianto, all’innovativa agricoltura-industriale a bocca di produzione e a un modello di coltivazioni in serre cosiddette aeroponiche industriali che ha una resa oltre 50 volte superiore a quelle tradizionali. Questi sono solo esempi ma è evidente che grazie al PNRR, Matrica può sviluppare realmente una filiera green a Porto Torres e attrarre anche altri investitori. È arrivato il momento di sedersi una volta per tutte al tavolo con ENI e portare tutte queste proposte. Basta con i progetti calati dall’alto e imposti da altri. Cambiamo mentalità in un unico grande progetto da popolo e da regione che sceglie il proprio destino per la nostra sovranità energetica per la nostra sovranità alimentare e per il bene della nostra autonomia.
*consigliere regionale del gruppo UDC Cambiamo Italia Viva
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