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10 marzo 2022
Migranti: Motovedetta da Porto Torres a Lampedusa
la Motovedetta CP 291, dislocata presso la Capitaneria di Porto di Porto Torres, ha mollato gli ormeggi per raggiungere il porto di Lampedusa, dove sarà riassegnata sino alla metà di maggio al Comando della 7° Squadriglia della Guardia Costiera
PORTO TORRES - Alle prime luci dell’alba di oggi, la Motovedetta CP 291, dislocata presso la Capitaneria di Porto di Porto Torres, ha mollato gli ormeggi per raggiungere il porto di Lampedusa, dove sarà riassegnata sino alla metà di maggio al Comando della 7° Squadriglia della Guardia Costiera, nell’ambito dell’operazione “BORDER SURVEILLANCE” per il controllo dei flussi migratori nel Mediterraneo.
Prima di lasciare il sorgitore turritano, si è svolta sulla banchina destinata agli ormeggi delle unità navali della Capitaneria di Porto, un sobria cerimonia di saluto con la quale gli otto membri dell’equipaggio e il Comandante dell’unità (1° M.llo Luogotenente Mariano ATZENI) hanno formalmente preso congedo dal Comando del Compartimento Marittimo alla presenza di una rappresentanza del personale dipendente.
Subito dopo, la M/V CP 291 ha mollato gli ormeggi e, scortata come tradizione da altra motovedetta del Comando di appartenenza, ha intrapreso la rotta che la porterà in meno di 48 ore ad assumere un ruolo operativo nel Canale di Sicilia, nell’ambito dell’operazione che si svolge sotto il coordinamento della 7° Squadriglia della Guardia Costiera.
Il ritorno nelle acque del Golfo dell’Asinara avverrà, fatti salvi diversi ordini che saranno impartiti, non prima della seconda decade di maggio, quando finalmente i 9 militari imbarcati potranno riabbracciare i loro familiari dopo aver portato a termine una missione di elevato valore strategico. La M/V CP 291, infatti, è un pattugliatore d’altura di moderna concezione, lungo 25 metri, capace di un’autonomia di quasi 1.000 miglia e dotato dei più moderni e sofisticati sistemi radar di scoperta navale per l’impiego ad ampio raggio nei teatri operativi nazionali ed esteri. Le sue caratteristiche tecniche, infatti, lo rendono particolarmente adatto all’attività operativa per il controllo dei flussi migratori.
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