Porta la firma della direzione generale del Turismo, servizio osservatorio Ricerca e Sviluppo della Regione Sardegna, l´atto interdittivo per il Rifugio di Mare di Punta Giglio ad Alghero. Scontato il ricorso al Tar da parte della gestione
ALGHERO - «Si ordina la cessazione degli effetti della comunicazione di avvio di attività di "Casa per ferie" - Rifugio di mare, ai sensi dell'
art. 21-nonies della legge 241/1990, in quanto difettano i presupposti di diritto e di fatto per il suo esercizio, ai sensi dell'a
rt. 16, co. 5, L.r. 16/2017, considerato che risulta sussistere l'interesse pubblico qualificato alla adozione del presente provvedimento interdittivo; per l'effetto, si vieta la prosecuzione dell’attivià di cui all'art. 1 e si ordina la rimozione degli eventuali effetti dannosi di essa, nel termine di 30 giorni».
E' quanto disposto dalla direzione generale del Turismo, servizio osservatorio Ricerca e Sviluppo della Regione Sardegna. Si chiude così un lungo
tira e molla col servizio
Suape del Comune di Alghero a cui la stessa Regione si era in principio rivolta, e probabilmente si apre un nuovo capitolo al
Tar (scontata a questo punto l'impugnazione dell'atto da parte della società
Il Quinto Elemento che gestisce il rifugio).
Il nuovo provvedimento s'inserisce nella lunga battaglia portata avanti dal Comitato per Punta Giglio Libera, che aspramente contrario al progetto di riqualificazione dell'ex batteria militare di Alghero ha sporto numerose osservazioni sull'iter autorizzativo e impugnato i titoli. Proprio su quest'ultimo fronte si attende il pronunciamento del Tar Sardegna [
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