Il presidente del Comitato Punta Giglio Libera, Giovanni Battista Oliva, si scaglia pesantemente contro la scelta di sollevare attenzione sulla richiesta di incompatibilità per la consigliera Maria Antonietta Alivesi (M5s), in prima linea nella lotta contro il Rifugio di Mare a Punta Giglio
ALGHERO - «Un Consigliere Comunale come la Prof. M. Antonietta Alivesi, che da sempre difende il proprio territorio, giammai può essere considerata incompatibile con l’esercizio del proprio ruolo istituzionale , nonostante i meschini tentativi di screditarla e di impedire la sua azione civica. L’azione di chi, non pago della sollecitazione verso l’Amministrazione comunale, si rivolge al Prefetto, all’Anac, alla Corte dei conti, per decretarne finalmente la fuoriuscita dal Consiglio, dimostra ignoranza delle norme vigenti, bassezza d’animo e un personale accanimento verso chi ha, come unica colpa, quella di essersi messa a disposizione di migliaia di suoi concittadini e aver condiviso la loro legittima battaglia contro la sciagurata vicenda di Punta Giglio, firmando, a fianco del Comitato Punta Giglio Libera e con molte altre persone, anche un ricorso al TAR». Parole del presidente del Comitato Punta Giglio Libera, Giovanni Battista Oliva, che si scaglia pesantemente contro la scelta di sollevare attenzione sulla richiesta di incompatibilità per la consigliera Maria Antonietta Alivesi (
M5s), in prima linea nella lotta contro il Rifugio di Mare a Punta Giglio [
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«Se il livore verso la Consigliera Alivesi non fosse stato così forte, probabilmente per difendere interessi inconfessabili all’opinione pubblica, lo scrivente si sarebbe accorto che l’art.63 t.u. enti locali, approvato con il D.Lgs n 267/2000, nel prevedere, tra le cause che impediscono di ricoprire la carica di consigliere comunale, anche la pendenza di una lite civile o amministrativa con il comune (comma 1 n.4), ha contemplato (comma 3) anche una deroga nell’ipotesi in cui tale lite riguardi un fatto connesso con l’esercizio del mandato. Tale deroga, volta a salvaguardare il libero esercizio delle funzioni di consigliera da situazioni di incompatibilità artatamente predisposte, deve ritenersi sussistere ogniqualvolta la controversia attenga all’agire dell’amministratore nell’interesse pubblico e l’oggetto della lite pendente trascenda l’interesse personale del soggetto in quanto finalizzata ad assicurare il corretto funzionamento della p.a. e, con esso, l’interesse della comunità locale o comunque della parte rappresentata».
«E’ dunque irrilevante la semplice constatazione del mero dato formale dell’esistenza di un procedimento civile o amministrativo fra l’eletto e il comune in mancanza di una reale situazione di conflitto d’interesse. Nel caso della Consigliera Alivesi, anche a volerlo cercare con il lanternino, risulta assai difficile dimostrare l’interesse personale mentre risulta chiaro a tutti, anche ai più beoti, che nella causa promossa contro il Comune, il Demanio, il Parco, la Soprintendenza, l’unico interesse sia generale ovvero difendere il promontorio di Punta Giglio. Chi fa simili denunce, e le fa rendere pubbliche senza firmarsi, mostra avversione verso le procedure democratiche e verso chi si impegna nella difesa dei beni comuni, esprimendo, forse inconsapevolmente o forse fraudolentemente, il proprio sostegno verso chi è disposto a danneggiare un’intera comunità pur di trarne un vantaggio personale» conclude Giovanni Battista Oliva (
nella foto).