La tragedia, la paura e l´esodo. Nelle parole di Mauro Manca (Ecomuseo Egea) il valore di una comunità fiera e orgogliosa, testimone di un esperimento d´integrazione perfettamente riuscito. L´intervista è parte integrante del progetto marchiato Alguer.it e premiato dall´Associazione Nazionale Stampa Online
ALGHERO - Si celebra in tutta Italia la Giornata del Ricordo, istituita con la legge 92 dello Stato nel 2004. Una giornata fortemente voluta a livello nazionale per non dimenticare la tragedia delle foibe e l’esodo istriano e fiumano-dalmata nell’immediato dopo guerra, quando nel 1947 con il trattato di Parigi le terre italiane dell’Istria e della Dalmazia passarono all’allora Jugoslavia. Una triste pagina di storia italiana che trova il suo giusto riconoscimento e diffusione affinché questi fatti non accadano più. A Fertilia (Alghero) dove si trova un importante nucleo di esuli giuliano-dalmati e la “Sardegna li accolse fraternamente”, come riportato nella iscrizione sulla stele in piazza San Marco, come ogni anno si svolgono alcuni momenti di commemorazione.
A Fertilia si tramanda la memoria. Grazie anche alla recente apertura del primo padiglione dell'Ecomuseo
Egea, la "Bambina con la valigia": il volto icona del dramma delle foibe e dell'esodo. Situato sulla riva della Laguna Calich, le Ex Officine furono uno dei luoghi centrali nella ricostruzione di Fertilia durante il secondo dopoguerra, proprio in concomitanza con l'arrivo degli esuli di Istria, Venezia-giulia e Dalmazia. Proprio la storia della Città di Fondazione, con la sua carica di memoria, è stato uno dei tratti distintivi riconosciuti da
Google News Initiative che ha recentemente inserito Fertilia tra i 12 borghi più caratteristici d'Italia grazie al lavoro di
Alguer.it [
GUARDA]. Un viaggio attraverso l'architettura della Città di Fondazione con le parole dell'architetto
Giorgio Peghin, fino agli aneddoti di un passato indelebile nella voce di
Marisa Brugna ed
Egea Haffner. Pezzi di storia che pian piano si ricompone grazie anche alla recente apertura dell'Ecomuseo voluto con forza, tra gli altri, proprio da Mauro Manca.
Nelle sue parole, il valore di una comunità fiera e orgogliosa. «E’ un esperimento, perfettamente riuscito, d’integrazione di persone di etnie diverse. Qui si sono incontrate e ritrovati insieme i sardi che hanno abitato questa terra per primi, gli algheresi di origine Catalana, poi sono arrivati gli esuli Giuliano-Dalmati, poi ancora gli esuli dalla Libia e dal Nord Africa ed infine i rimpatriati dalla Corsica. Un grande esempio d’integrazione che ancora oggi continua con persone che da ogni paese hanno preso casa in questo angolo di Paradiso. Un unicum che vale certamente la pena di essere raccontato in un periodo storico in cui le migrazioni sono un tema di grande attualità. C’è poi l’elemento legato alla memoria. Per oltre 40 anni Fertilia è stata la città dei Giuliani, quindi una enclave di esuli dalmata in un angolo della Sardegna settentrionale».