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3 febbraio 2022
Sistema penitenziario, agitazione in Sardegna
«Il personale si sente abbandonato e spesso deve superare ostacoli insormontabili. Le mancate risposte ed i mancati interventi stanno creando malessere e la mole di lavoro insostenibile, determina sempre maggiori casi di stress psico-fisico»
SASSARI - In Sardegna il personale di Polizia Penitenziaria è in grave difficoltà a causa della discutibile gestione da parte del Dipartimento, che ad oggi, si è dimostrato incapace di assegnare Direttori e Comandanti di Reparto in tutti gli istituti penitenziari sardi. Attualmente, vi sono solo 3 Direttori effettivi, a fronte di 10 Istituti penitenziari, alcuni dei quali, mancano di Direttore e del vice. Ma vi è di più, la grave carenza di Sottufficiali di Polizia Penitenziaria, sta determinando ulteriori carenze al ruolo Agenti/Assistenti, i quali sono costretti a sopperire alle carenze dei suddetti sottufficiali, assumendo incarichi di responsabilità non proprie del ruolo.
«A causa della grave carenza d’organico ed alla mancanza di strumenti atti alla difesa e protezione personale, è a rischio la sicurezza delle donne e degli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria, unitamente alla sicurezza interna ed esterna degli istituti penitenziari, nonché del personale civile che opera all’interno» denunciano i sindacati uniti. La situazione è aggravata dalla presenza di circa 700 detenuti di alto spessore criminale ristretti nei reparti detentivi del 41-bis e del circuito Alta Sicurezza. La situazione è aggravata ancora di più a causa della presenza
di detenuti psichiatrici.
«Il personale si sente abbandonato e spesso deve superare ostacoli insormontabili. Le mancate risposte ed i mancati interventi stanno creando malessere e la mole di lavoro insostenibile, determina sempre maggiori casi di stress psico-fisico». Di tutti questi problemi e delle difficoltà a cui vanno incontro gli agenti, se ne discuterà nel corso di una conferenza stampa convocata per denunciare la drammatica situazione venerdì 11 febbraio.
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