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S.A. 2 febbraio 2022
Ricci, scoppia lo sdegno nell´Isola
Il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato la sospensione della moratoria della pesca dei ricci di mare. Sul passo indietro non mancano le dure critiche e si fa avanti un appello alla sensibilizzazione: non comprare più l'echinoderma prelibato per permettere il suo ripopolamento
Ricci, scoppia lo sdegno nell´Isola

ALGHERO - «Meglio un riccio oggi che raschiare il fondo domani», «vergognatevi e cambiate lavoro»: sono solo alcune delle reazioni social alla decisione della Regione Sardegna di fare marcia indietro sul fermo biologico dei ricci: la pesca sarà vietata solo a partire dal 30 aprile (e non più dal 22 gennaio) per i prossimi tre anni. Salvo ulteriori ripensamenti. La leggina regionale entrata ieri (martedì 1 febbraio ndr) con procedura d'urgenza è stata approvata all'unanimità dal Consiglio regionale con 54 voti favorevoli. Così l'Aula si è piegata alle pressioni arrivate delle associazioni dei pescatori professionisti avanzate sia nell'ultima seduta della commissione Attività produttive, che in occasione delle proteste in piazza.

La categoria ha le sue ragioni perchè i programmi alternativi e gli indennizzi annunciati sono rimasti solo sulla carta. E non c'è da sorprendersi dei ritardi della macchina burocratica quando esistono «problemi di organizzazione interna all’assessorato, con particolare riferimento al servizio pesca, che oggi è completamente sguarnito e privo di un responsabile» come ha sottolineato durante la discussione il consigliere di Forza Italia Emanuele Cera. Sempre dal confronto è emerso da parte delle forze politiche la richiesta alla Giunta regionale di una maggiore concertazione sulla questione: dal sostegno al settore con i ristori ed investimenti sulla filiera, ai progetti di ripopolamento, fino al contrasto sull'abusivismo.

Tutti i punti sono stati poi sintetizzati dalla vicepresidente della Regione Alessandra Zedda che ha espresso la sua soddisfazione per il risultato: «allungare la stagione e dare alle famiglie la possibilità di non interrompere la loro fonte di sussistenza credo sia stato un atto di grande responsabilità da parte di questo Consiglio». Tuttavia, non sono d'accordo in tanti con il passo indietro di Via Roma e il tan tan che rimbalza sulla piazza virtuale è una voce forte che diventa un appello in molti commenti a non comprare e consumare più i ricci per non comprometterne ancora di più l'esistenza: «visto che i politicanti non ci riescono dobbiamo impegnarci noi: nessuno ne dovrebbe comprare e soprattutto al ristorante neinte più pasta con i ricci» scrive qualcuno. Molti esercenti pubblici li hanno eliminati da tempo dai loro menù e l'ondata di sensibilizzazione non si è più fermata.
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