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1 febbraio 2022
Smart working, Angius (Uil): riequilibrio spese
«Come UILCom Sardegna abbiamo ribadito in più occasioni come il lavoro da remoto, laddove attuabile, debba essere considerato come la massima misura di sicurezza rispetto al rischio di contagio da Covid-19». Lo afferma Andrea Angius, segretario regionale UILCom Sardegna

CAGLIARI - «Il momento storico che stiamo attraversando, con particolare attenzione anche al nuovo aumento di contagi, rende l'opzione del lavoro agile come la scelta ottimale da attuare, ma è anche vero che le aziende propendono, quasi ovunque, per il mantenimento del lavoro agile anche come modello di lavoro futuro. Le ragioni risiedono in molteplici fattori prevalentemente di carattere economico». Lo afferma Andrea Angius, segretario regionale UILCom Sardegna
«Gli accordi raggiunti tra il Sindacato e la parte datoriale, in ragione dell'attuazione dello smart working, prevedono ad oggi che, di norma e salvo diversi accordi, le aziende debbano farsi carico di fornire tutti gli strumenti di lavoro ai propri dipendenti (anche se non tutte le aziende si dimostrano scrupolose nel rispetto di questo aspetto) ma non basta. Ricordiamo che a fronte di piccoli risparmi (come la spesa del carburante) le lavoratrici ed i lavoratori in smart working affrontano ingenti spese, che incidono in maniera importante nell'economia familiare (si veda ad esempio l’aumento dei costi dell’energia elettrica), per garantire alle proprie aziende continuità di business».
«È necessaria una regolamentazione immediata che garantisca un equilibrio spese/risparmi tra le parti. Come UILCom Sardegna – conclude Angius -: riteniamo che, si debbano riaprire immediatamente tavoli di confronto, con l'obiettivo di evitare che il costo del lavoro venga scaricato esclusivamente sulle lavoratrici e i lavoratori».
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