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S.A. 24 gennaio 2022
Stretta su Superbonus: protesta Confartigianato
Nuova stretta del Governo contro bonus casa e superbonus 110%: crediti cedibili solo una volta. Aziende in difficoltà e protesta delle imprese edili e dell’impiantistica
Stretta su Superbonus: protesta Confartigianato

CAGLIARI - «Ormai passiamo più tempo a intercettare e capire le nuove regole, a districarci nella burocrazia e a spiegare la nuova normativa ai
clienti rispetto ad aprire cantieri, riqualificare immobili, far
lavorare le imprese e a creare nuova economia. Siamo molto preoccupati
per l’ennesimo cambio di rotta del Governo contro bonus casa e
superbonus. Soprattutto non accettiamo che le aziende che lavorano
seriamente e rispettano le regole debbano venir accomunate a chi opera
fuorilegge». E’ dura la critica di Maria Amelia Lai, presidente di Confartigianato Sardegna sulle novità contro le frodi nell’utilizzo dei bonus in edilizia, introdotte nel Decreto “Sostegni ter” approvate dal
Consiglio dei Ministri.

La norma prevede che il credito di imposta corrispondente a
superbonus, bonus ristrutturazioni, ecobonus, sismabonus e bonus
facciate sia ceduto una sola volta. Questo significa che il
beneficiario della detrazione potrà cedere il credito ad altri
soggetti, banche e intermediari finanziari, ma questi non potranno
cederlo a loro volta; i fornitori che praticano lo sconto in fattura
potranno recuperare lo sconto sotto forma di credito di imposta e
cederlo una sola volta ad altri soggetti, banche o intermediari
finanziari, ma questi ultimi non potranno cederlo a loro volta. Tutti
i contratti stipulati violando queste regole saranno considerati
nulli. Il risultato sarà che per le imprese sarà molto difficile
cedere i crediti e, di conseguenza, i più penalizzati saranno i
clienti che avranno notevole difficoltà nell’avviare i lavori. Oltre a
tutto questo, la disposizione andrà a colpire in modo pesante anche il
mondo dell’impiantistica che lavora, per la quasi totalità dei casi,
con le detrazioni del 50 e 65%.

«Le continue modifiche al funzionamento del Superbonus e di tutti gli
altri bonus casa – continua Lai - creano profonde incertezze tali da
scoraggiare un mercato importante come quello dell’edilizia e
dell’impiantistica sarda che stava crescendo in modo solido e
sensibile. Le nostre imprese sono serie e operano in correttezza e non
accettiamo che vengano penalizzate da pochi che si comportano fuori
dalle leggi». La protesta di Confartigianato Sardegna, infatti, da voce alle migliaia di imprese artigiane edili e dell’impiantistica alle prese
con cantieri realizzati con il superbonus e con gli altri bonus edili
che si vedono cambiate le regole nell’arco di poche ore. Inoltre, dal Governo sarebbe in arrivo, a febbraio, un’altra ennesima
modifica: una nuova norma, infatti, recupererebbe l’allegato 1 del
decreto requisiti minimi, lo rende vincolante, prevede prezzi massimi
unitari omnicomprensivi non per solo per i beni ma per tutti gli
interventi in eco e superbonus, in sostituzione dei prezziari. Il problema del continuo cambio di norme e della burocrazia è stato,
anche recentemente, stigmatizzato da Confartigianato Sardegna.

Per una edilizia che in Sardegna corre e batte tutti i record, (23mila
imprese e 49mila addetti in tutto il “Sistema casa”, quindi edili e
impiantisti) c’è ancora una burocrazia pesante che frena, o quanto
meno rallenta, un settore che nei primi 8 mesi del 2021 è cresciuto in
modo sensibile per non dire travolgente. Infatti, se il fatturato
isolano del settore, trainato dall’effetto bonus casa e superbonus, è
cresciuto del 35,9% rispetto al periodo pre-covid, contro il +30%
nazionale, immettendo sul mercato delle imprese edili oltre 500
milioni di euro di liquidità, le norme e le leggi che cambiano giorno
dopo giorno, la poca chiarezza nelle loro applicazioni e l’incertezza
creata nelle imprese e nei cittadini, stanno creando non pochi
problemi.

Per il Superbonus 110%, in Sardegna le asseverazioni a dicembre 2021
sono state complessivamente 3.138 per un totale di investimenti pari a
541 milioni di euro e investimenti lavori conclusi di 349 milioni di
euro. I condomini registrano 242 asseverazioni per 209 milioni di
detrazioni (investimento medio di 865 mila euro), per le unifamiliari
le asseverazioni sono 2.068 per 240 milioni di investimenti
(investimento medio 116 mila), mentre per le case indipendenti le
asseverazioni sono 828 per 91 milioni di investimenti (investimento
medio 110mila). «Non è possibile che di fronte a questi numeri il Governo risponda con ogni mese con qualche nuova norma che genera confusione e rischia di fermare i cantieri – concludono Lai e Meloni - non è questo il sistema per frenare abusi e irregolarità. Contro le frodi, abbiamo chiesto da tempo regole chiare per evitare speculazioni, come l’introduzione di prezzari di riferimento per tutti i bonus e un sistema di qualificazione delle imprese, visto il recente proliferare di
operatori improvvisati. Ma finora, al di là di qualche buon
proposito, non si è fatto nulla, mentre in questo modo si colpiscono
le imprese serie».



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