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20 gennaio 2022
Arcivescovo Gian Franco a Porto Torres
Ad accoglierlo sul sagrato, al suo arrivo, il sindaco Massimo Mulas, le rappresentanze religiose e militari della città. Tanti anche i fedeli che, nel pieno rispetto delle norme anti-covid, hanno accolto con calore l’arrivo dell’arcivescovo
PORTO TORRES - La visita pastorale dell’arcivescovo Gian Franco è iniziata martedì 18 gennaio con la celebrazione di apertura presso la basilica dei Santi Martiri Turritani a Porto Torres. Ad accoglierlo sul sagrato, al suo arrivo, il sindaco Massimo Mulas, le rappresentanze militari della città, monsignor Salvatore Masia parroco della Basilica di San Gavino a Porto Torres, don Michele Murgia parroco della chiesa Cristo Risorto e vicario urbano per il progetto pastorale interparrocchiale, don Boniface Da parroco della chiesa dello Spirito Santo, don Marco Angioni collaboratore interparrocchiale, don Luca Collu vicario della zona pastorale del Golfo e poi ancora il vicario generale monsignor Antonio Tamponi e il vicario per la pastorale monsignor Marco Carta. Tanti anche i fedeli che, nel pieno rispetto delle norme anti-covid, hanno accolto con calore l’arrivo dell’arcivescovo.
In apertura di omelia l’arcivescovo ha ringraziato l’assemblea liturgica, il sindaco e gli amministratori, le rappresentanze miliari della città presenti. Ha poi continuato sottolineando il concetto di visita pastorale come diario di viaggio: «La visita del pastore assume in questo caso una connotazione particolare, serve ad accompagnare, promuovere e sostenere il cammino sinodale affinché la Chiesa possa riacquistare la gioia del camminare insieme, riscoprendo quella dimensione Chiesa-casa troppo spesso dimenticata. Questa visita pastorale sarà dunque un’esperienza serena e graduale». Forte il richiamo al dialogo tra soglia e focolare, temi che hanno accompagnato anche il cammino sinodale: «Ci troviamo sempre tra la soglia e il focolare. La presenza fisica dell’arcivescovo serve a promuovere il cammino di fede. Il mio compito è quello di sollecitare la comunità senza mai dimenticare ciò che ci hanno insegnato i martiri. Il Signore ci sosterrà con la sua grazia, sarà fonte di ispirazione per tutti noi, ci incoraggerà durante questo percorso. Noi tutti siamo chiamati all’ascolto di fede per accogliere Dio che non abbandona mai il popolo. Il Signore apra cuori e menti generose per dire sì a Dio».
Infine, ha aggiunto: «La visita dell’arcivescovo porta la pace e i doni di Dio, l’annuncio della parola, la celebrazione dell’eucarestia. Gli incontri in programma serviranno per vedere, per capire, per cogliere. La visita pastorale è rivolta ad ogni battezzato, ad ogni credente, a tutte le persone di buona volontà disposte al dialogo. Il nostro obiettivo comune è quello di invitare coloro che sono sulla soglia. Siamo tutti chiamati a convocare, è questa la parola che vi consegno». Prima dei saluti del sindaco, al termine della celebrazione, è intervenuto don Michele Murgia: «Questa città ha nella sua tradizione di accogliere chi viene nel nome del Signore e che già custodisce il signore nel suo grembo. La presenza dell’arcivescovo ci educhi a crescere nell’accoglienza stessa. Faremo tesoro, giorno dopo giorno, di ogni singola esperienza che condivideremo durante la visita pastorale». Il sindaco Massimo Mulas ha preso la parola per sottolineare il legame tra la città e il vescovo.
«Questa visita per noi è molto importante. Accogliere l’arcivescovo – ha detto il primo cittadino – è un orgoglio e una responsabilità. Questo cammino ci permette, ancora una volta, di avere conferma della familiarità che lega questa città alla sua figura. L’arcivescovo ci trasmette un senso paterno, un senso che con sapienza e sincerità serve a dare supporto alla comunità turritana, una comunità capace di accogliere. La visita pastorale è un momento per incontrarsi e confrontarsi. Noi ricambiamo tutto l’affetto che ci ha dimostrato, ricordandole che lei nella nostra città non sarà mai ospite ma sempre uno di casa: la sua figura è buon esempio per la nostra comunità e non vediamo l’ora di condividere, anche nei prossimi giorni, il diario comune». Nel pomeriggio di ieri mercoledì 19 gennaio l’arcivescovo, accompagnato dai rispettivi parroci, ha visitato in maniera privata e informale alcune realtà significative comprese nella giurisdizione delle Parrocchie Santi Martiri Turritani e Beata Vergine della Consolata. Attenzione maggiore è stata rivolta a famiglie in difficoltà e associazioni di volontariato locali alle quali il vescovo ha rivolto messaggi di vicinanza e solidarietà. Una visita anche ad alcuni commercianti e ad artisti locali che da anni con le loro opere valorizzano il patrimonio storico-culturale di Porto Torres.
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