S.A.
12 gennaio 2022
Cedac, in tournée Enzo Favata e Mario Tozzi
Una produzione di Egea Music nata dall´incontro tra il geologo Mario Tozzi (voce narrante) e il musicista e compositore Enzo Favata (sassofoni, clarinetti, elettronica) in programma a Olbia, Lanusei, Meana Sardo e San Gavino Monreale
OLBIA - Viaggio tra parole e note con “Mediterraneo - Le radici di un mito” - una produzione di Egea Music nata dall'incontro tra il geologo Mario Tozzi (voce narrante) e il musicista e compositore Enzo Favata (sassofoni, clarinetti, elettronica) in cartellone domani (giovedì 13 gennaio) alle 21 al Cine/Teatro “Olbia” di Olbia, venerdì 14 gennaio alle 21 al Teatro “Tonio Dei” di Lanusei, sabato 15 gennaio alle 21 al Teatro San Bartolomeo di Meana Sardo e domenica 16 gennaio alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale sotto le insegne della Stagione di Prosa 2021-2022 organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.
Un itinerario nello spazio e tempo per ridisegnare le mappe dei territori e le geografie dell'immaginario, a partire dalle ere più remote, e interrogarsi le trasformazioni del paesaggio, il succedersi delle migrazioni e gli effetti dell'antropizzazione con il concerto-spettacolo incentrato sul dialogo uomo-natura, tra arte e scienza. Una pièce originale che prende spunto dalla narrazione della storia e delle storie del mondo da un punto di vista inusuale, per affrontare le questioni cruciali del presente come l'inquinamento, i mutamenti climatici e il rispetto dell'ambiente, impreziosita dall'evocativa colonna sonora, ispirata a melodie e ritmi tradizionali delle genti che abitano sulle diverse sponde del “mare nostrum” rielaborati con sensibilità contemporanea.
Volto noto del piccolo schermo, autore e conduttore di trasmissioni come “Atlantide”, “Allarme Italia”, “La Gaia Scienza” e “Gaia, il pianeta che vive”, Mario Tozzi ha una frequentazione privilegiata con la Sardegna anche per le sue ricerche intorno al mistero di Atlantide, l'Isola sommersa la cui antica potenza viene ricordata da Platone, in un serrato confronto tra fonti letterarie e verità scientifica.Ricercatore del CNR e studioso del Mediterraneo centro-orientale, autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane e internazionali e di saggi come “Il grande libro della Terra” e “Italia segreta. Viaggio nel sottosuolo da Torino a Palermo”, fino all'apocalittico “Pianeta Terra – ultimo atto” dove rivela «perché saranno gli uomini a distruggere il mondo» lo scienziato della terra conduce gli ascoltatori alla (ri)scoperta delle varie stratificazioni e sedimentazioni, dell'origine dei mari e degli oceani e del riverberarsi del sapere degli antichi nei miti tramandati dai poeti. Nelle arcaiche teogonie si descrive la separazione tra cielo e terra, gli scontri tra divinità identificabili con fenomeni e forze della natura e la creazione dell'uomo, fino alla sviluppo delle prime e più rudimentali tecnologie in un cammino che prosegue fino ai giorni nostri.
Quasi da contrappunto e commento sonoro per una narrazione avvincente, la musica di Enzo Favata, jazzista di fama internazionale con all'attivo una intensa carriera e collaborazioni con artisti come Dino Saluzzi, Enrico Rava, Miroslav Vitous, Lester Bowie, l'Art Ensemble of Chicago e la Metropole Orkest, e poi Dave Liebman, Guinga, Omar Sosa, Django Bates, i Tenores di Bitti, Eivind Aarset e Jan Bang, autore di musiche per la scena, per il cinema e per la radio, dipinge le atmosfere di tempi lontani, sottolinea le catastrofi e gli sconvolgimenti tellurici, ricrea le condizioni “idilliache” e la quiete di un pianeta prima della comparsa delle stirpi umane, fino all'affermarsi (e al declino) delle grandi civiltà, e ancora ai paradossi della moderna realtà virtuale. Fulcro di questo excursus tra epica e geologia, filosofia e mito alla riscoperta delle radici è il bacino del “Mediterraneo”, importante via d'acqua per commerci e scambi, ma anche guerre e invasioni, che divide e insieme unisce tre continenti – Europa, Asia e Africa – da cui scaturiscono le suggestioni sonore e le metriche di un percorso che spazia tra memoria e futuro.
Nella foto: Tozzi e Favata
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