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Dir 9 gennaio 2022
Sardegna Verde: Onu chiama Cagliari
Accolto dall’Onu il progetto «Sardegna verde» elaborato dal gruppo di lavoro guidato dall’economista italiana Valeria Termini per il Centro di eccellenza Rossi-Doria dell’Università Roma3 sostenuto dall’Enel come soggetto industriale e da Sardegna rinnovabile
Sardegna Verde: <i>Onu</i> chiama Cagliari

ROMA - C’è un po’ di Sardegna nel sito ufficiale delle Nazioni Unite. È stato infatti accolto dall’Onu il progetto «Sardegna verde» elaborato dal gruppo di lavoro guidato dall’economista italiana Valeria Termini (membro degli esperti Onu) per il Centro di eccellenza Rossi-Doria dell’Università Roma3 sostenuto dall’Enel come soggetto industriale e da Sardegna rinnovabile come rappresentante della società civile. Colpisce perciò il silenzio delle istituzioni sarde e più in generale il disinteresse di tutta la società politica di fronte a un progetto di così vasta portata e significato storico.

Va quindi dato atto a Luigi Zanda, senatore di rango nazionale ma pur sempre di matrice sarda, di aver chiuso la sua ultima intervista sull’Unione del 17 di dicembre citando proprio il dossier Sardegna verde. Al la domanda del giornalista Davide Lombardi, “Come giudica l’operato della Giunta Solinas”, Zanda ha risposto: «Non voglio esprimere giudizi. Dico solo che la Sardegna è una Regione talmente bella, straordinaria, che deve rassicurare il resto del Paese che tra le sue priorità ci sono la difesa dell’ambiente, del mare, dell’entroterra, della cultura. ... C’è un progetto di diversi economisti guidati dalla professoressa Termini fatto dall’Università di RomaTre e dall’Enel che prevede entro dieci anni un’elettrificazione verde per l’Isola, realizzata totalmente da fonti di energia rinnovabile ...».

Il progetto “Elettrificazione verde della Sardegna” prevede nel prossimo decennio di aumentare la produzione elettrica della Regione intorno a un nucleo di fonti rinnovabili, solari e eoliche (da 4 TWh nel 2019 a 11 TWh nel 2030); di ridurre di conseguenza i consumi da fonti fossili e le emissioni di CO2 secondo i parametri definiti dal PNRR e dagli indirizzi europei, dei quali utilizzare i fondi. Resta evidente la necessità di attivare sinergie con un’offerta di gas, possibilmente decarbonizzato, pure necessario alla transizione ecologica. Il progetto è stato accolto dalle Nazioni Unite a margine della COP 26– tra i modelli di elettrificazione a basso contenuto di carbonio di cui esportare i risultati nel mondo.

La condivisione avviata con i soggetti locali può favorire lo sviluppo di uno spettro di attività connesse al progetto che rafforzano l’economia e il tessuto sociale della Regione. Infine è vantaggioso il filo diretto con le Nazioni Unite che, da un lato offrono una visibilità di eccezione alla Regione Sarda, dall’altro sono uno stimolo importante per esportare il percorso sardo in altre realtà. Per esempio un’isola più grande come il Madagascar. Si costruisce così un’occasione per la Sardegna e per il Paese di contribuire all’obiettivo globale di decarbonizzazione, ma soprattutto di promuovere modalità di accesso all’energia che utilizzano fonti disponibili in loco.

Nella foto: economista Valeria Termini



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