S.A.
8 gennaio 2022
Obbligo bollitura sughero, plauso Confindustria
Confindustria Centro Nord Sardegna plaude all´approvazione nei giorni scorsi dell´emendamento alla legge nazionale di bilancio con il quale si introduce l´obbligo della bollitura del sughero, un procedimento che permette di sterilizzare la corteccia eliminando i parassiti
SASSARI - «È un provvedimento che auspicavamo e che va nella giusta direzione». Sebastiano Colla, presidente della Sezione Sughero di Confindustria Centro Nord Sardegna, plaude all’inserimento, nei giorni scorsi, nella legge nazionale di bilancio, di un emendamento che impone il trattamento termico del sughero mediante tecniche di bollitura prima della movimentazione fuori dal territorio regionale di estrazione. La nuova norma, presentata dal deputato Alberto Manca, promotore dell’emendamento insieme al senatore Emiliano Fenu, entrambi del M5S, ha visto in fase di definizione del testo il confronto con gli imprenditori del settore attraverso Confindustria Centro Nord Sardegna.
Grazie al processo di bollitura, d’ora in poi obbligatoria, si ottiene la sterilizzazione, contenendo il coraebus undatus, coleottero conosciuto come perforatore della quercia da sughero. «La sua presenza comporta non solo un deprezzamento del prodotto ma il rischio che si possa ripetere quanto avvenuto con i focolai di peste suina da noi o con la xylella in Puglia – rimarca Colla –. Il procedimento termico della bollitura, già previsto nelle lavorazioni del sughero, permette di sterilizzare la corteccia e di eliminare i parassiti. L’obiettivo è circoscrivere l’infezione in modo da poter tutelare al meglio la produzione isolana».
Per bollire un semirimorchio con 100 quintali di sughero grezzo sono necessarie 24 ore nelle normali vasche utilizzate in Sardegna. Tradotto in posti di lavoro, se per l’estrazione delle cortecce sono impiegate 400 persone mediamente per tre mesi, per tutte le operazioni di bollitura le stesse possono essere impiegate per un intero anno. «Non dimentichiamoci che chi acquista è interessato al sughero. Se questo viene bollito in loco, subirà inoltre una stiratura che consentirà un miglior stoccaggio all’interno del semirimorchio, risparmiando sul trasporto, con un importante alleggerimento di emissione di Co2. Un aspetto non secondario anche in un’ottica ambientale. L’ultima annata è stata positiva, con circa mille semirimorchi verso l’estero. Per capire meglio, mille semirimorchi non trattati equivalgono a 700 se il sughero viene bollito».
Il coraebus undatus ha rapidamente attaccato foreste di diverse zone della Sardegna. «Il nostro prodotto – prosegue Colla – ha un valore aggiunto che tutti ci invidiano. Dobbiamo fare tutto il possibile per impedire la diffusione del coleottero. Siamo ancora in tempo: stiamo circoscrivendo l’infezione applicando un lockdown al parassita e al contempo prevediamo, di fatto, un green pass alla produzione». L’iniziativa legislativa dell’onorevole Manca è stata quindi apprezzata. «Abbiamo condiviso il percorso di definizione della proposta, da noi interamente sostenuta. E ci aspettiamo che adesso la legge nazionale sia supportata da una analoga legge regionale. Inoltre, è auspicabile che sia finalmente convocato il Tavolo tecnico nazionale per definire il Piano sughericolo», dichiara il presidente della Sezione Sughero di Confindustria CNS.
L’azione parlamentare sostenuta da Confindustria Centro Nord Sardegna si accompagna ad altre importanti iniziative che hanno il supporto dell’Associazione degli Industriali. «Abbiamo fortemente sostenuto in stretta collaborazione con la ex Stazione Sperimentale del Sughero, ora confluita in Agris, un importante progetto di ricerca che ha preso le prime mosse in questi ultimi mesi – ricorda Giuseppe RUGGIU, presidente di Confindustria Centro Nord Sardegna –. Si tratta del Progetto TCA che, grazie ad un contributo regionale di 250 mila euro, per il quale è stato fondamentale il supporto dell'Assessorato Regionale alla programmazione, ha avviato una ricerca sulla presenza del tricloroanisolo nel sughero in pianta, principale causa del cosiddetto "gusto di tappo". Il progetto, coordinato dai tecnici di Agris e per cui sono stati selezionati due giovani ricercatori, viene portato avanti in stretta collaborazione con i laboratori di analisi e ricerche delle più importanti aziende industriali locali di trasformazione del sughero. L'impegno della nostra Associazione a sostegno di questo importante comparto continua con forza e determinazione a difesa di un'eccellenza dell'economia regionale», conclude Ruggiu.
Nella foto: Sebastiano Colla
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