Giovanni Oliva
7 gennaio 2022
L'opinione di Giovanni Oliva
Dimissioni per lo spettacolo deprimente
Le scene un po’ ridicole e imbarazzanti per la nostra comunità (almeno di fronte al contesto regionale che è interessato a seguire le vicende algheresi), il deprimente spettacolo offerto, in occasione della recente Assemblea del Parco, da chi ci governa, meritano, anzi forse ci impongono, una riflessione più generale, sulla situazione. Forse, secondo alcuni, non dovrebbe essere compito dei sostenitori del Comitato Punta Giglio Libera entrare nel merito e commentare le dinamiche che accendono i toni della tenzone “politica” nell’assemblea rappresentativa cittadina, anche nel ruolo di Assemblea del Parco Naturale Regionale di Porto Conte, ma sorge spontanea, dalle immagini e dalle parole udite, che testimoniano l’incresciosa situazione, un’impressione di disagio e vergogna, per la manifesta inadeguatezza della maggioranza dei nostri concittadini eletti a gestire l’eccezionale patrimonio collettivo del nostro territorio.
Persistente ignoranza delle importanti questioni che sono di loro competenza, superficiale sottovalutazione delle delicate implicazioni che attengono i loro compiti, indolente indifferenza di fronte alle scelte da operare, evidente inettitudine nel tutelare, prima di tutto, l’interesse collettivo, per cui… si preferisce fuggire dalle responsabilità piuttosto che affrontare i problemi. Già, mesi fa, ce ne avevano dato una dimostrazione nelle due convocazioni online dell’Assemblea del Parco, in cui, sgomenti, avevamo assistito ad una dichiarazione di beata ignoranza e immatura incompetenza che in molti casi era consigliata da una opportunistica posizione supina ed inebetita di fronte al management che dava carte confuse, argomenti fumosi e pensava di poter "dettare legge" per conto d'altri. Sembrava che la grande maggioranza dei partecipanti dell’Assemblea del Parco, cui spettava la titolarità per importanti decisioni programmatiche, avesse preferito delegare in bianco, quasi fideisticamente, le proprie prerogative decisionali.
Sulla delicata vicenda di Punta Giglio questa vile rinuncia al ruolo era del tutto evidente e foriera di danni al patrimonio collettivo. Oggi siamo di fronte alla deflagrazione delle tensioni cresciute in seno alle forze politiche che ci governano per cause che sfuggono all’opinione pubblica. Si tratta di contese sui ruoli, gli incarichi, i rapporti di potere dentro la maggioranza… Per far che cosa? Le importanti questioni che attengono alla programmazione del nostro territorio, alle scelte di gestione e agli atti deliberatori da compiere sono ancora del tutto ai margini, lontane dalle ragioni della contesa, oggetto di una indecente rimozione. In questo scenario mortificante pochi possono dire d’aver salvato il loro onore. Ci sono e ne terremo conto.
*Presidente Punta Giglio Libera
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