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24 dicembre 2021
Ppr, la Corte Costituzionale boccia Solinas
Nuova, pesante, mazzata sul governo della Regione. La Corte costituzionale dichiara illegittima la legge regionale sarda sull’interpretazione autentica del piano paesaggistico regionale. Il pronunciamento depositato in queste ore
CAGLIARI - La Corte costituzionale, con la sentenza n. 257, depositata il 23 dicembre 2021, ha dichiarato illegittimo l’art. 1 della legge regionale 13 luglio 2020, n. 21, che avrebbe consentito, attraverso un’interpretazione autentica fatta dall’attuale Giunta regionale, la riscrittura del piano paesaggistico regionale (P.P.R.) approvato nel 2006 (15 anni fa) nelle sue parti fondamentali (fascia costiera, zone agricole, beni identitari).
Per la Giunta Solinas si tratta di una mazzata di non poco conto. E' l'ennesima legge, infatti, finita davanti alla Corte costituzionale: era già avvenuto per le leggi regionali sarde salva-coste concernenti gli incrementi volumetrici nelle zone costiere e in quelle agricole (legge regionale n. 1/2021), la privatizzazione delle spiagge mediante permanenza di chioschi e altre strutture balneari (la legge regionale 21 febbraio 2020, n. 3) e l’ennesima proroga del cosiddetto piano casa (la legge regionale 24 giugno 2020, n. 17), per restare in campo urbanistico-edilizio.
Tra i primi a prendere posizione era stato il Grig. Il Gruppo d’Intervento Giuridico aveva sollecitato l’impugnazione governativa con una specifica istanza (11 luglio 2020) che ha contribuito al successivo ricorso da parte del Governo Draghi. Ha, inoltre, promosso la petizione per la salvaguardia delle coste sarde finalizzata al mantenimento dei vincoli di inedificabilità costieri nella fascia dei 300 metri dalla battigia marina, stabiliti dalle normative vigenti e dalla disciplina del piano paesaggistico regionale (P.P.R.), sottoscritta da più di 39 mila cittadini.
Nella foto: Christian Solinas e l'assessore all'Urbanistica Quirico Sanna
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