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24 dicembre 2021
I Riformatori sardi ricordano Roberto Frongia
«Uomo straordinario che ha costruito i valori del nostro partito». È il ricordo commosso della Presidente dei Riformatori Sardi, Mara Lai, succeduta a Frongia alla guida del partito; del coordinatore regionale, Aldo Salaris che di Frongia ha preso il testimone alla guida dell’Assessorato dei Lavori Pubblici, e dell’intero partito
CAGLIARI - «Il 23 dicembre 2020 veniva a mancare Roberto Frogia e con lui svaniva quella carica di energia sana e vitale intelligenza che caratterizzavano la persona prima ancora del personaggio pubblico. È quasi impossibile non legare in maniera indissolubile l’analisi dell’opera di Roberto - da grande Avvocato Cassazionista specializzato in Diritto del Lavoro a Riformatore convinto passando per l’esperienza di due volte Assessore - alla sua personalità. La sua straordinaria sensibilità, unita a un’intelligenza acuta, alimentano il ricordo in chi lo ha conosciuto, di una persona perbene, onesta, leale. Un modo d’essere che portava nelle assise più impegnative e gravose, in Tribunale, dentro gli uffici, nell’Assessorato dei Lavori Pubblici che per quasi due anni lo ha ospitato in qualità di Assessore regionale e prima ancora in quello del Turismo».
È il ricordo commosso della Presidente dei Riformatori Sardi, Mara Lai, succeduta a Frongia alla guida del partito; del coordinatore regionale, Aldo Salaris che di Frongia ha preso il testimone alla guida dell’Assessorato dei Lavori Pubblici, e dell’intero partito che oggi, parte del quale si è ritrovato oggi presso la Cattedrale di Cagliari per la Santa Messa in suffragio.
«Dei suoi contributi fondamentali alla nascita e allo sviluppo nel tempo di un partito vivo quale è quello dei Riformatori sardi restano tracce indelebili, unite alla passione e all’amore che ha sempre dimostrato per il suo movimento, di cui è divenuto Presidente nel 2016. Mai un passo indietro nelle battaglie storiche dei Riformatori, da quella per le accise fino al riconoscimento dell’insularità in Costituzione con un ruolo di primo piano nel Comitato per l’insularità, passando per la recente attività di valorizzazione del patrimonio archeologico sardo che fin dal principio lo ha visto al fianco dei sostenitori della richiesta di riconoscimento dei nuraghi trasmessa all’Unesco. Era sempre in prima linea nelle rivendicazioni della Sardegna davanti a uno Stato che non esitava a definire ‘distratto’, senza timore di battersi per la Sardegna e per i sardi, sempre affamato di Giustizia. Della sua determinazione, della sua straordinaria umanità, della sua generosità e del suo amore per la vita e per il prossimo conserviamo oggi un ricordo indelebile. Grazie Roberto».
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