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23 dicembre 2021
«Pannelli, grave discriminazione del catalano»
La protesta di Plataforma per la Llengua contro la decisione della sovrintendenza di escludere la lingua catalana dalla cartellonistica del sito archeologico di Sant Imbenia
ALGHERO - La Plataforma per la Llengua, tramite la sua delegazione ad Alghero denuncia «un grave episodio di discriminazione del catalano nella realizzazione dei cartelli informativi del sito archeologico di Sant’Imbenia, la villa romana che ricade all’interno del Parco di Porto Conte, recentemente riaperta al pubblico». Il Parco, che sta ripristinando i cartelli informativi nel sito, ha ricevuto una nota dal professor Bruno Billeci, Sovrintendente dei beni archeologici della provincia di Sassari, nella quale si autorizza l’uso delle lingue italiana e inglese, ma non del catalano. La motivazione con la quale si giustifica la decisione, secondo Billeci, risiede nel fatto che “il catalano non rientra tra le lingue ufficiali dell’Unione Europea per l’interazione con il pubblico, le organizzazioni e gli Stati membri”.
L’ONG del catalano si unisce alla protesta della Consulta Civica per le Politiche Linguistiche del catalano di Alghero, di cui Plataforma fa parte, e alla lettera che il sindaco della città, Mario Conoci,
ha inviato al Sovrintendente, manifestando meraviglia e delusione per questa decisione che, secondo il Sindaco è «in totale dissonanza col dettato della norma regionale che regola la materia». La lingua catalana è una delle dodici minoranze riconosciute dalla legge italiana 15 dicembre 1999 n. 482 e la sua tutela ed il suo uso sono normati e previsti dalla legge regionale 3 luglio 2018 n. 22 e dallo statuto comunale all’art. 9. Queste norme trovano giustificazione
nell’articolo 6 della Costituzione della Repubblica Italiana. E ancora: «a livello europeo la decisione contrasta chiaramente con la filosofia della Carta Europea delle Lingue Regionali o Minoritarie che all’art. 7 lettera d) evidenzia l’importanza dell’incentivazione dell’uso orale e scritto delle lingue minoritarie nella vita pubblica e privata».
L’associazione afferma: «sebbene sia vero che il catalano non è una delle lingue ufficiali dell’Unione Europea, non si può negare che la lingua sia principalmente uno strumento di comunicazione e di affermazione della propria identità. Per questo motivo, ad esempio, l’ufficio di rappresentanza del Parlamento Europeo a Barcellona utilizza regolarmente il catalano nella sua comunicazione sul web. Il Parco di Porto Conte e le rovine romane che si trovano al suo interno, fanno parte del Comune di Alghero, città di lingua catalana, e i consiglieri comunali della città, che rappresentano gli algheresi, sono anche, ex officio, membri dell’Assemblea del Parco. Obbligare una intera città a patire
dell’esclusione dell’algherese dalla comunicazione ufficiale di un ente come il Parco è una decisione incomprensibile, totalmente ingiusta e offensiva per la comunità catalano parlante di Alghero». E concludono chiedendo alla Sovrintendenza «di abbandonare questa posizione ingiustificabile e di riammettere l’algherese nei cartelli informativi».
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