S.A.
21 dicembre 2021
Salvo per miracolo a Torino, il suo racconto
Pier Luigi Erre è di Alghero e lavora da tempo in Piemonte. nell'impatto della gru con la sua auto si è procurato la frattura di una vertebra che lo costringerà a portare il busto per tre mesi. Ma è un "miracolato", il suo racconto al Quotidiano di Alghero
ALGHERO - E' originario di Alghero uno dei feriti del tragico incidente di sabato scorso a Torino, nel quale sono morte tre persone a causa del crollo di una gru. Tra i feriti c'è anche un 33enne algherese, Pier Luigi Erre, al volante della sua Alfa Mito quando la gru lo ha travolto mentre percorreva via Genova. Il tecnologo alimentare, da anni residente a Genova, si trovava nel capoluogo piemontese per lavoro. Nell'impatto della gru con la sua auto si è procurato la frattura di una vertebra che lo costringerà a portare il busto per tre mesi. Poteva andare molto peggio e si è salvato perchè la macchina lo ha protetto: ha retto l'urto sul montante laterale, adeguatamente rinforzato.
«Mi è passato tutto davanti in pochi attimi - racconta Pier Luigi al Quotidiano di Alghero - adesso sto iniziando a realizzare e tante emozioni vengono fuori». Emozioni contrastanti di chi sa di essere un miracolato e ha visto la morte in faccia ma purtroppo anche quella di altre persone: «il corpo di una delle vittime è la prima cosa che mi sono trovato davanti quando sono riuscito ad uscire dall'abitacolo».
Tornando al momento prima dell'incidente ricorda di aver posizionato il navigatore e aver deviato nella corsia dei bus proprio per la presenza del cantiere: «un secondo più tardi ho sentito l'impatto, rumori di ferraglia e di gente. Io all'interno della vettura sono sobbalzato diverse volte e mi sono procurato così la frattura alla vertebra lombare. Sono comuque riuscito ad uscire fuori e i primi a soccorrermi sono stati i proprietari di un market là vicino, poi una dottoressa che passava per caso e in pochi minuti ci hanno raggiunto le ambulanze, i vigili del fuoco e tutte le forze dell'ordine». Questi giorni Pier Luigi li ha trascorsi a casa di amici che abitano a Torino: «fanno la staffetta per prendersi cura di me perchè non posso fare al momento nessun movimento» dice con affetto e riconoscenza. Questa mattina verrà trasferito in aumbalanza a Genova dove lo raggiungeranno i genitori da Alghero. Sarà un Natale che non aveva immaginato ma che potrà ricordare con un nuovo significato: la vita può essere ogni giorno un miracolo.
|