Con un accordo senza precedenti in Italia, lo Stato restituisce alla comunità regionale un elenco di beni di grande valore. Passati definitivamente alla Regione oltre a Fertilia altri 350 beni ex militari e demaniali. Decisivo il G8 alla Maddalena
CAGLIARI - Sono passati oggi definitivamente alla Regione, oltre all'Arsenale e all'ex ospedale militare di La Maddalena, altri beni di uso militari che rientrano nell’area dove si svolgerà il G8, oltre a immobili e aree nella città di Cagliari, come la caserma Ederle e l'ex ospedale militare. Tra i numerosi beni ceduti dallo Stato (oltre 350 in tutta l'isola) figurano anche la borgata di Fertilia, 18 ettari tra Su Siccu e La Playa a Cagliari (nel capoluogo passano alla Regione anche Marina Piccola e la Sella del Diavolo), il ClubMed di Caprera e il vecchio aeroporto di Olbia. «La firma apposta oggi a questi documenti all'Agenzia del demanio a Roma – commenta il Presidente della Regione, Renato Soru – è l'epilogo di una storia che durava da molto tempo e che ha visto impegnati anche tanti Presidenti che mi hanno preceduto in una battaglia importante per la Sardegna. Possiamo dire che il trasferimento siglato oggi rientra nelle celebrazioni dei 60 anni dell'Autonomia e dello Statuto». Soru ha tenuto a precisare che «si dà piena attuazione dello Statuto che, sin dal 1948, ci garantiva il passaggio di questi beni dallo Stato. L'anno scorso, tuttavia, siamo riusciti a concludere l'Intesa Stato-Regione che stabilisce il trasferimento a prescindere dalla data di disponibilità: ciò ci differenzia dalle altre Regioni».
Fondamentale l'intervento del commissario straordinario governativo per il G8, Guido Bertolaso, che ha permesso di accelerare il passaggio di trasferimento di alcuni beni militari, a Cagliari e a La Maddalena. Nell'arcipelago maddalenino, finito il G8, è previsto un bando per la cessione a un gestore unico di tutta l'area, per un uso turistico. «Ancora più importante – ha precisato Soru – è che, in pochi mesi, saranno spesi oltre 100 milioni di euro per intervebnti che ricadranno in pochi chilometri quadrati. Serviranno a dare tante opportunità di lavoro e creeranno ricadute positive sotto il profilo economico e ambientale». È stata fatta una ricognizione di tutto il demanio presente in Sardegna e stilato un elenco di beni: per alcuni di essi saranno fatti in futuro nuovi sopralluoghi, in quanto lo Stato dovrà decidere sulla destinazione di una parte dei beni di interesse storico e culturale, come i nuraghi, i monumenti e i musei. «Confidiamo che una buona parte di essi sia trasferita alla Regione – ha commentato il Presidente Soru –anche se lo Stato potrebbe tenere qualcosa sotto la sua diretta tutela». Questa mattina è stato firmato anche un Accordo di programma con il Ministero della Difesa: Stato e Regione si sono impegnati al reciproco trasferimento di alcuni beni, tra i quali dieci sono individuati a Cagliari e uno a La Maddalena. I beni militari, quando non sono utilizzati, passano al Demanio dello Stato: ecco perché nell'elenco si trovano beni ad uso di vari enti governativi.
«La stima del Demanio – ha detto Soru – parla di un valore di mercato di 200 milioni di euro. Ma per noi questo patrimonio rappresenta un valore ben più rilevante perché non abbiamo intenzione di venderli: intendiamo destinarli a politiche di sviluppo, alla creazione di posti di lavoro e alla riqualificazione delle aree urbane». Il Presidente Soru ha annunciato che contatterà al più presto i sindaci dei Comuni interessati al trasferimento siglato con il protocollo d'intesa di oggi. «Vogliamo trasferire al più presto i beni agli enti locali, tenendo lo stesso atteggiamento di rispetto che lo Stato ha mostrato nei confronti della Regione. Naturalmente, sui beni più importanti desideriamo confrontarci con le amministrazioni comunali». Per quanto riguarda i beni di interesse storico-culturale, Soru ha ricordato che la Regione sta mettendo a punto con il Ministero competente una convenzione per un sistema di gestione dei siti museali e archeologici. «Anziché avere cento cooperative slegate tra di loro – ha spiegato – puntiamo a otto grandi cooperative provinciali che garantiscano sinergia nei servizi e maggiore professionalità». Tra gli esempi più importanti citati dal Presidente Soru, figurano il vecchio centro abitato di Gairo (abbandonato dopo una frana: una parte di esso ora potrà essere ceduto agli abitanti del paese) e alcune opere presenti a Cagliari, tra le quali l'ex ospedale militare e il vicino ospedale San Giovanni di Dio, che ricadono in un'area di grande importanza a ridosso dell'Orto botanico e dell'Anfiteatro romano.