S.A.
24 novembre 2021
«Pesca ricci, divieto ma anche controlli»
La richiesta di convocazione delle commissioni Ambiente e Attività produttive in Consiglio regionale da parte di Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti
CAGLIARI - «Lotta all'abusivismo, misure di sostegno immediatamente efficaci per gli operatori autorizzati e regolari, coinvolgimento delle istituzioni scientifiche – come, a esempio, l'Università di Cagliari – per valutare gli effetti del blocco e per lo studio di interventi innovativi capaci di agire positivamente sugli ecosistemi marini interessati e sulla riproduzione della specie ittica: in caso contrario, il blocco della pesca dei ricci in Sardegna rischia di non produrre gli effetti sperati e, anzi, di causare nuove conseguenze negative dal punto di vista sociale. Serve affrontare il tema in maniera organica, in modo da contemperare le diverse esigenze in campo».
Da qui la richiesta di convocazione delle commissioni Ambiente e Attività produttive in Consiglio regionale da parte di Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti dopo la decisione di fermare la pesca fino al 2024: «È chiaro a tutti», spiega Agus, «come la misura adottata dal Consiglio regionale rappresenti una soluzione radicale, destinata a produrre conseguenze importanti. Risulta altrettanto chiaro, però, come la decisione della Giunta regionale e della maggioranza di centrodestra – adottata a pochi giorni dall'inizio della stagione di pesca, senza il coinvolgimento preventivo di tutti i soggetti interessati e senza un'adeguata istruttoria su tutte le conseguenze generate dal provvedimento – determinerà effetti critici sul fronte economico, occupazionale e sociale».
«In questa fase occorre lavorare per garantire un minimo di certezze e di prospettive alla filiera. Da una parte, a una prima analisi le risorse finanziarie stanziate dalla legge Omnibus non sembrano essere sufficienti per garantire a tutti gli operatori gli aiuti economici per il blocco delle attività. Dall'altra serve che l’erogazione dei sussidi sia rapida: anche in questo caso, come già purtroppo avvenuto per i fondi emergenziali stanziati a più riprese dal Consiglio regionale per le categorie penalizzate dall’emergenza Covid, la mancanza di regolamenti certi fa intravedere tempi lunghi incompatibili con le esigenze dei lavoratori del settore».
Con un'avvertenza ulteriore: «La legge recentemente approvata non interviene in modo definitivo su tutti gli aspetti capaci di incidere sul ripopolamento dei fondali: il successo della misura, a esempio, dipenderà dalla capacità delle istituzioni di intervenire in maniera efficace sui possibili fenomeni di pesca abusiva che vanificherebbero i sacrifici degli operatori e gli interventi finanziari regionali, causando, probabilmente, il prolungamento del blocco sulle attività di pesca con tutte le inevitabili pesanti conseguenze sull'intero settore. Facciamo in modo che lo stop alla pesca dei ricci abbia tutti gli effetti positivi che ci auguriamo per l'ambiente ma non sia il colpo di grazia per gli operatori regolari».
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