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S.A. 22 novembre 2021
Cinquanta arnie donate a 5 apicoltori sardi
Save the Queen, Emergenza roghi Sardegna: 3 milioni di api trovano casa. Nei primi mesi di raccolta fondi, importante traguardo raggiunto grazie agli oltre 200 donatori in tutta Italia
Cinquanta arnie donate a 5 apicoltori sardi

ORISTANO - Prosegue l’impegno di Legambiente a sostegno degli apicoltori colpiti dagli incendi che hanno devastato la Sardegna, attraverso una speciale edizione della campagna Save The Queen, lanciata allo scopo di donare arnie e sostenere i progetti di rinascita delle attività distrutte dai roghi, aiutando così il ripopolamento degli insetti impollinatori nel territorio martoriato. La speciale raccolta fondi, realizzata con la partnership tecnica della start-up Beeing, a tre mesi dal suo avvio, registra un importante risultato: 50 arnie donate, per un totale di 3 milioni di api che hanno ritrovato una casa, grazie agli oltre 200 donatori in tutta la Penisola.

I beneficiari della donazione sono state alcune aziende portabandiera della fiorente apicoltura della zona del Montiferru e di altre aree della Sardegna, di qualità e spesso biologica, messe in ginocchio dai roghi, a cui sono state consegnate 50 arnie, 10 per azienda. Storie di vita comune quelle dei 5 apicoltori scelti: Antonio Sanna di Nuoro, a cui le fiamme avevano distrutto 40 arnie e l’intera attrezzatura acquistata con tanto sacrificio e che, prima del disastro, aveva in progetto di raddoppiare il numero di arnie e di produzione. Massimiliano Marras di Villanova Tulo (provincia del Sud Sardegna) che ha fatto di una passione un’attività di reddito e che ha visto bruciare le sue 90 arnie in piena produzione. Francesco Chessa di Scano di Montiferro (provincia di Oristano) che dopo 40 anni da imprenditore edile, nei primi anni del 2000, ha deciso di fare del suo hobby un lavoro e che nei roghi aveva perso 16 arnie. Cesare Pes di Cuglieri (provincia di Oristano) che solo da pochi anni si dedica all’attività di apicoltore e che nei roghi aveva registrato una perdita di 10 alveari. Infine Davide Brisi di Sennariolo (provincia di Oristano) che muove i primi passi da professionista nell’azienda di famiglia, con 60 alveari arsi. E’ da loro che è partito l’impegno solidale per aiutare un intero settore a ripartire a piccoli passi.

Infatti, a seguito della fase emergenziale, raccolte le notizie sui danni subiti dagli apicoltori del territorio, Legambiente ha dato il via ad una speciale raccolta fondi avente lo scopo di sostenere la rinascita dei territori bruciati, partendo proprio dalle api, tesoro di biodiversità e settore florido della zona. Impegno concreto per la rinascita dei territori che pagano il prezzo di eventi disastrosi, come qualche anno prima per Amatrice diventata, dopo l’evento sismico del 2016, terreno fertile della campagna con una donazione di 50 alveari. Altra importante donazione è stata quella a favore degli apicoltori che operano all’interno della rete di parchi RomaNatura, ogni giorno in prima fila per la tutela della biodiversità.

«Importante traguardo raggiunto in questa prima fase di donazioni - ha commentato Annalisa Colombu, presidente Legambiente Sardegna - fornendo supporto alle persone colpite da questa emergenza drammatica. Come nel caso del sostegno agli apicoltori di Amatrice, Save the Queen è dalla parte delle popolazioni locali. Il ripopolamento degli insetti impollinatori in queste zone colpite ha come obiettivo da un lato il rilancio dell’economia del territorio e dall’altro il mantenimento della biodiversità. Ringraziamo i donatori che hanno capito l’importanza del progetto e che, con grande senso di comunità, hanno aiutato la ripartenza degli apicoltori sardi, certi che ci sia ancora molto da fare nella sfida ai cambiamenti climatici e alla salvaguardia della biodiversità».

“Save the Queen” è la campagna di Legambiente che punta a informare i cittadini, fare rete con i territori e sensibilizzare il mondo istituzionale e imprenditoriale a mettere in campo interventi concreti per salvare le api a rischio estinzione: a minacciare la loro sopravvivenza, che gioca un ruolo cruciale nella tutela della biodiversità, sono in particolar modo l’utilizzo di pesticidi e di metodi di agricoltura intensiva, l’invasione di specie aliene, le modifiche nell’uso e nella gestione del suolo e gli effetti dei cambiamenti climatici.
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